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San Colombano, il vino DOC delle province di Lodi, Milano e Pavia

San Colombano DOC vino bianco e rosso

Il vino San Colombano al Lambro o semplicemente San Colombano è un vino DOC, ossia con denominazione di origine controllata, e di conseguenza può essere prodotto solo in una determinata zona: nelle province di Milano, Lodi e Pavia. Al nome si può apporre anche il nome della vigna dove è stata coltivata l’uva da cui è stato ricavato il vino. Il San Colombano può essere sia rosso sia bianco, vediamone le caratteristiche. Il riconoscimento della Denominazione di origine controllata è stato istituito con il decreto del 18 luglio 1984 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre 1984.

Il nome deriva da un frate irlandese, poi divenuto Santo grazie alla sua opera di evangelizzazione. Il frate Colombano introdusse la viticoltura nella zona dove si produce ora il vino a lui dedicato e diede il nome al comune nato dove aveva fondato il suo convento. I suoi seguaci ne svilupparono la produzione grazie alle loro conoscenza delle opere classiche di agronomia che gli amanuensi dell’ordine ricopiavano su pergamene. Il comune di San Colombano al Lambro, pur trovandosi in territorio lodigiano, fa parte della città metropolitana di Milano ed è rimasto nella provincia milanese grazie a un referendum dopo l’istituzione della provincia di Lodi (nel 1992).

Il vino San Colombano rosso

Il San Colombano rosso si ottiene da uve Craoatina (per il 30-50%), Barbera (per il 25-50%) e uva rara (al massimo per il 15%). Può essere fermo o frizzante e a medio o lungo invecchiamento. È caratterizzato da un colore rosso rubino e un odore vinoso, caratteristico, mentre per quanto riguarda il sapore è un vino asciutto, sapido, fresco, giovane e tranquillo.

Quello rosso vivace è ottimo per essere accostato al grana lodigiano, a risotti, salumi, frittate e anche alla Cassoeula e alla trippa alla milanese, detta busecca. Il San Colombano rosso fermo è perfetto per accompagnare il gorgonzola, primi piatti con sughi di carne o anche arrosti di carni sia bianche, sia rosse.

C’è anche il San Colombano rosso Riserva, che è quello sulla cui etichetta viene menzionata la menzione “vigna” seguita dal toponimo, ma affinché abbia diritto a questa denominazione deve essere stato affinato in cantina per almeno 24 mesi, e di questi 24 mesi almeno 12 deve averli passati in botti di legno. Inoltre le rese per pianta devono essere state contenute con il diradamento. Il San Colombano Riserva è un vino molto ricco, avvolgente, complesso ed elegante, adatto al lungo invecchiamento ed è ottimo per piatti di carne elaborati e per formaggi stagionati di alta qualità.

Il vino San Colombano bianco

Il vino San Colombano bianco si può produrre con i vitigni Chardonnay, minimo 50%, e Pinot nero (minimo 10%). Il colore è di un giallo paglierino più o meno intenso, l’odore è delicato e il sapore è armonico, fresco, giovane, tranquillo, talvolta abboccato. Può essere fermo o frizzante. Il primo è adatto ad antipasti e piatti a base di pesce e carni bianche, il secondo è ottimo per accompagnare salumi, antipasti leggeri e primi delicati.

Il San Colombano bianco, se proviene dai migliori appezzamenti con basse rese di uva e alta qualità può avere indicato in etichetta il nome del vigneto di provenienza, da riportare dopo il termine “vigna”.


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