Prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene | Glossario dell’artigianato

Redazione Artigiano in Fiera
7 anni fa
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1 min

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Prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene:

il prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene è un vino bianco che viene prodotto unicamente nel trevigiano, su un’area che comprende i comuni di Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor e Valdobbiadene.

Ha ottenuto il riconoscimento DOCG nel 2009 (era DOC già dal 1969) e, come si legge nel disciplinare di produzione, per produrlo le uve devono provenire dai vigneti costituiti dal vitigno Glera. Si possono eventualmente usare altre varietà (Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga) fino ad un massimo del 15% .

Di prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene ne esistono tre tipologie:

DOCG (o Prosecco Superiore): di questa tipologia ogni cantina crea la sua cuvèe, miscelando le diverse uve e la resa consentita nei vigneti è 13,5 t per ettaro. A sua volta il Conegliano Valdobbiadene si divide nelle versioni Brut, Extra Dry e Dry, ognuna con un residuo zuccherino differente.
DOCG Rive: la materia prima per questa particolare produzione viene raccolta a mano e arriva dai vigneti più ripidi (in questo caso la resa consentita è 13 t per ettaro). Nella denominazione sono presenti 43 rive, ognuna con le sue caratteristiche, e in etichetta viene indicato il millesimo.
DOCG Superiore di Cartizze: è prodotto con uve raccolte nel territorio della frazione di S. Pietro di Barbozza, denominato Cartizze, del Comune di Valdobbiadene ed è caratterizzato da un colore giallo paglierino con riflessi luminosi e da un sapore morbido, fresco e armonico.

Il Conegliano Valdobbiadene è prodotto anche nelle tipologie Frizzante e Tranquillo.

Storia e produzione del prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene

La viticoltura è diffusa nella zona di produzione del prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene fin dai tempi antichi. La prima testimonianza scritta dell’esistenza del prosecco risale al 1754, nel 1876 venne fondata la Scuola Enologica di Conegliano e negli anni 30 del Novecento si iniziarono a delineare i confini dell’area di produzione. Nel 1946 invece venne fondata la Confraternita del Prosecco e il 7 giugno 1962 nacque il Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Il metodo di spumantizzazione che viene utilizzato per la produzione è il Charmat-Martinotti, conosciuto anche come metodo in autoclave, che oltre a formare le caratteristiche bollicine riesce a conservare gli aromi dell’uva donando così al vino un profumo fruttato e floreale: in seguito alla raccolta l’uva viene pressata in modo da ottenere il mosto che viene lasciato decantare per 10-12 ore ad una temperatura di circa 5-10 gradi in vasche d’acciaio. Al termine si dà il via alla fermentazione alcolica, che si svolge per un periodo di 15 – 20 giorni sempre in vasche d’acciaio ad una temperatura costante di 18-20 gradi. Una volta che il vino base (così viene chiamato) diventa limpido viene travasato in autoclavi insieme a lieviti e zucchero. Alla fine della spumantizzazione, dopo circa un mese, si procede con l’imbottigliamento.

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