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Patchwork | Glossario dell’artigianato

Patchwork:

Patchwork - GlossarioCon il termine patchwork, che si può tradurre con “lavoro di pezza”, si fa riferimento a un tessuto fantasia che si ottiene assemblando vari ritagli di stoffe, che possono anche avere diversa provenienza, seguendo uno schema che consenta di ottenere una superficie a unico strato creando dei motivi solitamente geometrici (ma non solo). La tecnica, spesso abbinato a una trapuntatura successiva, viene anche detta “quilt” ed è nata nelle piccole comunità di pionieri europei immigrati negli Stati Uniti che in questo modo riciclavano vecchie parti di indumenti usati.

L’effetto che si ottiene attraverso questo tipo di lavoro è ricco e variegato, soprattutto se le diverse parti di stoffa sono combinate con gusto, seguendo le regole del contrasto e della contrapposizione. La tecnica si è diffusa in tutto il mondo ed è diventata molto variegata: si va dai motivi geometrici fino alla molas tipica degli indiani delle isole dell’arcipelago San Blas, a Panama, e poi ancora la tecnica applique con stoffe sovrapposte per formare disegni particolari a quella inversa usata per i tipici decori hawaiani, mentre in Giappone è stata sviluppata la tecnica del folded patchwork. In Italia si è diffusa solo a metà degli anni ’90 del ‘900 in seguito all’importazione di tessuti e attrezzatura.

A proposito di attrezzatura, per il patchwork servono il righello graduato, le squadre, il Cutter (un taglierino rotante), il pianale per taglio. I diversi pezzi si possono cucire a mano oppure con la macchina per cucire. Il lavoro principale consiste proprio nel preparare il disegno che si intende realizzare con il tessuto e nello stabilire le misure dei singoli pezzi, mentre l’assemblaggio è più meccanico e meno creativo. Le cuciture possono essere invisibili oppure sottolineate.

In passato il patchwork è sempre stata una creazione artigianale, spesso utilizzata per la realizzazione di abiti tradizionali da indossare per importanti ricorrenze, quasi sempre pezzi unici. Oggi, ormai, vengono venduti patchwork assemblati meccanicamente e già pronti all’uso.

Grandi stilisti hanno portato il patchwork sulle passerelle, da Yves Saint Laurent, alla fine degli anni ’70 a Christian Lacroix, da Valentino, con il suo giacchino ricoperto da un lavoro in crasi quilt, ad Antonio Marras, da John Galliano ai tempi di Dior ad Agata Ruiz de La Prada, che ne è forse oggi la regina.

Una curiosità: la famosissima scrittrice Jane Austen si cimentava nella creazione di copriletti in patchwork. Uno è esposto nella sua casa di Chawton oggi diventata un museo.

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