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Alice di Cetara | Glossario dell’artigianato

Alice di Cetara:

alici di cetara

le alici di Cetara, caratteristico borgo marinaro sulla costiera amalfitana, vengono lavorate appena pescate, secondi metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione, da quando cioè la pesca del pesce azzurro della famiglia della Engraulidae era fonte di sostentamento primario per tante famiglie e fino a oggi che le alici della costiera (e i prodotti che ne derivano come la prelibata colatura di alici di Cetara) sono apprezzati e conosciuti come specialità ben al di fuori dei confini regionali. Gustati da un capo all’altro del Belpaese e all’estero.

Tradizionalmente le alici di Cetara venivano messe sotto sale, ma sono disponibili anche in filetti sott’olio, marinate e piccanti. Molto versatili in cucina i filetti sono ad esempio ottimi sia come antipasto leggero, sia come ingrediente per fresche insalate di mare ma anche per la la realizzazione di primi piatti veloci quanto gustosi.

Alici di Cetara, caratteristiche e pesca

L’alice di Cetara è lunga in media dieci centimetri (la lunghezza minima consentita per la pesca è di nove cm), ha il corpo slanciato, di colore verde-azzurro con riflessi argento. La testa è allungata, il muso prominente e gli occhi molto grandi. Pesci gregari pelagici le alici solcano i mari in branco e si pescano vicino alle coste da aprile-maggio fino a settembre.

La pesca delle alici a Cetara veniva fatta in passato con la menaide o menaica, una rete a corrente lunga composta da un telo a maglie uguali che faceva impigliare le alici grandi e passare gli esemplari più piccoli. Una volta pescate le alici venivano tolte dalla rete a mano, una a una, quindi salate e conservate in barilotti.

Negli anni Venti del secolo scorso cominciò a prendere piede la pesca delle alici con un altro tipo di rete, la lampara, termine con cui spesso si identifica più che le rete soprattuto l’imbarcazione usata. La lampara è una rete a imbuto e a circuizione che richiede in realtà non una ma due barche per la pesca: quella principale, da cui la rete viene calata, e quella secondaria che dotata di una luce attira e cattura il branco di alici.

A metà degli anni Quaranta si diffuse poi un sistema di pesca alle alici meno dispendioso, con le reti cosiddette a cianciolo, delle reti cioè sempre a circuizione che attirano e catturano il branco sotto una fonte luminosa: dopo il giro la rete, piombata sotto e dotata di galleggianti sopra, si chiude a sacco e viene tirata fin dentro il peschereccio con grandi coppi di rete dai pescatori a bordo di motopescherecci.


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