Angora | Glossario dell’artigianato
- Redazione Artigiano in Fiera
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Angora:
L’angora è un tipo di lana prodotta con il pelo del coniglio d’angora. Questa specie di coniglio è originario della Turchia ed è una delle varietà più antiche di coniglio domestico: è di corporatura grossa, con un pelo bianco, lungo e molto morbido, che ricresce molto velocemente. La tosatura avviene ogni tre mesi circa. Ritenuta una delle lane più pregiate in assoluto, è un filato che non ha molta resistenza e che, per questo motivo, si utilizza con altri filati quali il mohair, l’alpaca o la seta.
Le sue caratteristiche principali sono la morbidezza e la delicatezza e viene utilizzata principalmente per produrre capi d’abbigliamento femminili e per l’infanzia. Con questa particolare lana si possono confezionare capispalla, maglioni, maglie, tailleur, poncho e accessori come sciarpe, cappelli e guanti. Da non confondere con la lana di capra d’angora (il mohair), quella ottenuta dal coniglio si riconosce sulle etichette dei capi sotto la sigla WA. La gran parte della produzione mondiale della lana d’angora arriva dalla Cina, ma sono famose anche quelle di Francia e Inghilterra, dove sono diffuse le specie nane di coniglio d’angora.
In Italia è famosa l’Angora Luisa Spagnoli, perché la nota imprenditrice, famosa soprattutto per aver inventato il Bacio Perugina, ha creato anche una catena di negozi di abbigliamento che porta il suo nome. Al termine della Prima Guerra Mondiale iniziò ad allevare pollame e conigli d’angora. Questi ultimi non venivano uccisi né tosati, ma semplicemente pettinati per ottenere la lana da usare per i filati. Nel sobborgo di Santa Lucia nacque così l’Angora Spagnoli che si occupava di creare scialli, boleri e altri indumenti. I suoi prodotti furono segnalati alla Fiera di Milano e giudicati “ottimi”, per questo Luisa Spagnoli incrementò il lavoro su questo fronte e cominciò a ricevere per posta, da circa 8mila allevatori, il pelo pettinato via da circa 250mila conigli.
Glossario dell’artigianato | Indice
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