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Birra crafty | Glossario dell’artigianato

Birra crafty:

Birra crafty - GlossarioPer birra crafty si intende un tipo di birra che prova a imitare quelle artigianali, ma di fatto è una birra industriale. Il termine “crafty” deriva da “craft”, perché negli Stati Uniti la craft beer è la birra artigianale e in generale l’aggettivo “craft” si applica a tutto ciò che è fatto a mano.

Le birre crafty, però, sono solo all’apparenza artigianali, più che altro provano a imitare con operazioni di marketing quelle che sono realmente artigianali, preparate nei birrifici e microbirrifici gestiti da artigiani.

Come fanno le birre crafty a sembrare artigianali? I brand lo fanno in diversi modi, i più diffusi sono:
– sottolineare il numero di luppoli (ma di solito senza specificare quali);
– insistere su un particolare ingrediente locale;
– nel packaging mettere in evidenza la firma del birraio, come se fosse una persona reale e non un marchio.

Le birre crafty si trovano tranquillamente nella grande distribuzione e negli ultimi anni c’è stato un gran proliferare di nuovi brand che conquistano gli scaffali dei supermercati e gli ipermercati.

Talvolta questo tipo di birra nasce dal fatto che grandi brand internazionali acquistano piccoli birrifici in origine realmente artigianali, ma ovviamente, imponendo i propri metodi di lavoro, le proprie filosofie di lavorazione e grossi volumi di produzione, diventano a tutti gli effetti birrifici industriali.

Il termine “crafty”, dunque, è solo una mossa di marketing, così come lo è il packaging che prova a far sembrare queste birre artigianali. In realtà gli intenditori distinguono a occhi chiusi le birre realmente artigianali dalle crafty, quest’ultime si rivolgono a un pubblico intermedio, che non sa ancora distinguerle ma aspira al consumo di birre artigianali.

Come sottolinea Davide Zingarelli del birrificio Soralamà birre artigianali e birre crafty sono due universi diversi, produrre le une o le altre è come giocare a due sport differenti. Le birre realmente artigianali sono frutto di una ricerca costante e di un sperimentazione continua di nuovi luppoli, malti e lieviti, talvolta affrontando spese rilevanti, a differenza dei produttori industriali che mirano ad abbassare costantemente i costi in modo da essere più competitivi sul prezzo piuttosto che sulla qualità, proprio perché hanno come target un pubblico di non intenditori e dunque non in grado di individuare le differenze.

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