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Resistente, caldo, impermeabile: caratteristiche e usi del feltro

il feltro

Il feltro non può essere definito propriamente come un tessuto essendo realizzato, tradizionalmente, con pelo animale e grazie all’infeltrimento delle fibre. Solitamente prodotto con lana cardata di pecora, ha molteplici qualità ed è stato impiegato fin dalla più remota antichità dall’uomo in tante lavorazioni artigianali. Esso viene prodotto lavorando direttamente le fibre, quindi senza trama e ordito.

Il nome potrebbe derivare dalla città di Feltre, municipio dell’Impero Romano che era celebre per la follatura della lana e il commercio dei tessuti infeltriti. Questo materiale, il cui uso più noto è quello per la produzione di cappelli, è molto resistente ma allo stesso tempo leggero, caldo e impermeabile. Vediamo in dettaglio caratteristiche e usi del feltro.

Che cos’è il feltro e il processo di infeltrimento

Il feltro è tecnicamente una falda compatta, spessa qualche millimetro, costituita da fibre di lana (di pecora, coniglio, lepre, castoro, lontra) ma può anche essere costituito da rigenerati di lana o di cotone. La caratteristica principale è che non c’è processo di filatura, orditura o tessitura. Prima di andare avanti con le qualità e gli usi del feltro, soffermiamoci su come viene prodotto. Il procedimento si basa sulla capacità di infeltrire delle lane animali, conosciuta secondo alcuni studi storico-archeologici già nel 5.800-5.700 a.C., periodo al quale risalgono i manufatti ritrovati in Asia Centrale.

L’infeltrimento delle fibre avviene tramite un’azione di compressione combinata a calore e umidità. Per il feltro realizzato in modo artigianale e del tutto naturale, secondo una tecnica che rimanda a un passato remotissimo, servono lana, sapone di Marsiglia e acqua calda.

L’infeltrimento è irreversibile e la falda lanosa può poi essere modellata a piacimento grazie a una sapiente manipolazione. In pratica le fibre vengono intrise di acqua calda e sapone, quindi battute, sfregate e pressate fino a farle infeltrire. Il feltro prodotto in modo tradizionale ha la tinta dei peli usati, per colorarlo diversamente si può usare lana tinta in fiocco.

L’infeltrimento può avvenire anche tramite il processo di agugliatura. Per agugliatura si intende un movimento verticale degli aghi che dà compattezza alle fibre ottenute all’uscita della carda; la sovrapposizione di più strati di velo darà a questo tessuto non tessuto (tnt, in inglese nonwoven) una certa consistenza che può essere aumentata con procedimenti di resinatura o termofissaggio. Stiamo parlando in soldoni del moderno procedimento meccanico che l’industria tessile usa per la produzione del feltro, l’evoluzione dell’antico e artigianale procedimento di infeltrimento.

Artigianale o industriale che sia, il processo di infeltrimento interviene sulle scaglie in superficie della fibra. Queste, durante la follatura, scivolano le une sulle altre agganciandosi stabilmente tra loro e creando così il feltro sotto la forza del calore, dell’umidità, del sapone e della compressione.

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Usi del feltro

Da sempre il feltro è il materiale per eccellenza usato per realizzare i cappelli. Nel XIX secolo dire “indossare un feltro” equivaleva a dire “indossare un cappello”. Tra i feltri da testa più famosi ricordiamo il fedora, che è adatto a tutti i tipi di abbigliamento,  il trilli, che è una variante americana sfoderata, ma soprattutto il borsalino, prodotto ad Alessandria dal 1857 e famosissimo in tutto il mondo.

Con il feltro si producono però anche tappeti, borse, pantofole, coperte e tanto altro. Il feltro è molto usato nell’area geografica che dalla penisola scandinava arriva fino alla Mongolia. Il Ger, la tenda che fa da abitazione mobile per i popoli nomadi della Mongolia (Yurta in turco), viene coperta con panni di feltro, caldi e impermeabili. Ma il feltro viene usato anche in selleria, tappezzeria e nella fabbricazione della carta. È ottimo per le custodie dei gioielli e degli strumenti musicali.

Le qualità di questo tessuto non tessuto

Il feltro è leggerissimo, con un quantitativo minimo di fibre permette di ottenere la solidità che si vuole. Nonostante possa essere anche molto liscio la sua resistenza tensile è molto elevata così come la sua elasticità e impermeabilità all’acqua, in virtù dello stretto rinsaldamento delle sue fibre animali che non fanno assorbire l’umidità. Per queste ragioni questo tessuto non tessuto è anche molto caldo ed è tra le “stoffe” più solide che si conoscono perché ogni sua fibra è intrecciata in ogni senso con diverse altre fibre. Le altre stoffe, costituite invece da fibre tessute, presto o tardi si lacerano.

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