Cime di rapa: gusto e salute in tavola
- Redazione Artigiano in Fiera
- 8 anni fa
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- 1 min
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Le cime di rapa appartengono alla famiglia delle Brassicaceae (Brassica rapa, sottospecie Brassica rapa sylvestris). Verdura tipicamente italiana, dal sapore un po’ piccante e dal retrogusto amarognolo, la cima di rapa è un ortaggio autunnale-invernale e va consumata rigorosamente cotta non prima di una bella lavata sotto l’acqua corrente, magari con del bicarbonato.
Sono caratteristiche, come i primi piatti che ci si fanno, di alcune zone dell’Italia, Puglia in testa, ma sono coltivate copiosamente anche in Campania e nel Lazio. In queste tre regioni si concentra la maggior parte della produzione nazionale, ma l’ortaggio viene ormai coltivato da tempo anche all’estero, negli States così come in Australia. La cima di rapa, di cui si può consumare sia la foglia sia l’infiorescenza, oltre che gustosa è considerata molto salutare visto il suo basso apporto calorico, le sue proprietà disintossicanti e la sua abbondanza di sali minerali, come vedremo meglio dopo.
Dove acquistare cime di rapa
Ora occupiamoci delle “origini” delle cime di rapa, cercando di capire da dove vengono e da quando colorano le nostre tavole stuzzicando il nostro palato. Ma prima – se vuoi sapere dove acquistare cime di rapa, anche biologica – corri a dare un’occhiata alla selezione dell’e-commerce di Artigiano in Fiera, ovvero i più gustosi prodotti di Artigiano In Fiera (dai sughi alle succhi di frutta, dalla pasta alle conserve) disponibili online sul nuovo e-commerce degli artigiani. E, se per la tua spesa sceglierai i prodotti con logo DIRECT (acquistabili insieme con una spedizione unica perché partono da un unico magazzino centralizzato gestito direttamente da Artigiano in Fiera) potrai ricevere il tuo pacco più velocemente e risparmiare sulle spese di spedizione (clicca qui per saperne di più).
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Breve storia delle cime di rapa
Le cime di rapa, diciamolo subito, non sono originarie dell’Italia. I primi semi del versatile ortaggio sarebbero stati importati dai Genovesi dal lontano Oriente e a coltivarlo per primi furono i francesi. Questa è una teoria, cui se ne contrappone un’altra secondo cui le cime di rapa sarebbero arrivate nel vecchio continente più tardi, soltanto nel XVII secolo, sotto il nome di cavolo di Siria o cavolo di Cipro. Le prime coltivazioni su larga scala di cime di rapa di cui si ha notizia trovarono spazio nel Regno di Napoli per poi essere estese a stretto giro anche al Nord, nella Pianura Padana.
Cime di rapa, coltivazione e raccolta
I semi si piantano in estate o a inizio autunno, anche se molto spesso l’ortaggio viene direttamente trapiantato. Le file si piazzano a una trentina di centimetri l’una dall’altra. Nella prima fase vegetativa la pianta emette una rosetta basale di foglie, in fase riproduttiva svilupperà poi steli che sfoceranno in infiorescenze verdi e tenere.
Le varietà dell’ortaggio fanno riferimento alle zone di coltivazione (ad esempio la cima di rapa Cassanese) e alla lunghezza del ciclo (Natalina, Marzatica) o alla combinazioni tra le due “variabili” (Aprile di Carovigno). In 80 giorni le varietà precoci (Quarantina) fioriscono, quelle più tardive (Maggiaiola di Sala Consilina) ci mettono invece 200 giorni circa.
La raccolta dell’ortaggio verrà fatta poi in autunno, inverno o nella primavera successiva a seconda della lunghezza del ciclo. Le infiorescenze vanno raccolte con tutto lo stelo fino all’inserzione delle infiorescenze laterali, foglie comprese. È importate eseguire delle zappature o dei diradamenti manuali per eliminare le erbe infestanti, non andando però molto in profondità per non far del male alle radici.
Proprietà nutritive delle cime di rapa
La cima di rapa ha riconosciute proprietà rimineralizzanti e antiossidanti, è “zeppa” di fosforo, calcio e ferro oltreché di vitamine. Le capacità antiossidanti sono dovute alla presenza delle vitamine A e C e dei polifenoli. La presenza di vitamine del gruppo B invece dà alle cime di rapa funzioni protettive per il sistema cardiovascolare e il loro contenuto di minerali le rende utili nei casi di astenia. Inoltre l’ortaggio è ricco di proteine e fibre; poco calorico e altamente disintossicante aiuta l’organismo a depurarsi ed è consigliato anche in gravidanza visto che contiene acido folico.
Cime di rapa e usi in cucina
Le cima di rapa com’è noto sono tradizionalmente molto diffuse nella cucina meridionale: chi non conosce le famose orecchiette alla cime di rapa, piatto che è tipico della Puglia, ma che è consumato con gusto da un capo all’altro del Belpaese. Con le cime di rapa si possono preparare molte altre pietanze, anche per secondo e contorno: ad esempio le cime di rapa lesse condite con olio extravergine di oliva piuttosto che stufate con l’aggiunta di peperoncino e/o con la salsiccia.
Inoltre la cima di rapa si presta come condimento anche per la preparazione di torte salate. Ma vediamo più da vicino la ricetta che forse esalta al massimo il sapore dell’ortaggio: preparare un buon piatto di orecchiette alle cime di rapa è semplice. Per prima cosa vanno sbollentate le cime di rapa in acqua salata per poi farle scolare per bene.
Intanto verrà preparato un soffritto con aglio, mollica di pane e peperoncino; al momento giusto si toglie l’aglio e si aggiungono le cime di rapa, da saltare in padella per qualche istante. Dopodiché si aggiungono le orecchiette cotte e già scolate, si mescola il tutto in padella, si fa una spolverata di pan grattato e via a tavola!
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