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Risotto al tartufo bianco: l’eccellenza in tavola!

Risotto al tartufo bianco

Il risotto al tartufo bianco unisce alla versatilità del cereale più completo di tutti l’eccellenza del gusto del tartufo più pregiato, per un primo piatto da leccarsi davvero i baffi. Ricetta tipica piemontese (famoso quanto squisito è il tartufo bianco di Alba), il piatto esige un tipo di riso non a rapida cottura e molto fino, il carnaroli va benissimo.

Settembre è anche il mese in cui comincia la raccolta del tartufo bianco (che si dipana poi lungo tutto il mese successivo) e delle sagre a esso dedicate. Prima di vedere da vicino la ricetta del nostro risotto al tartufo bianco conosciamo più da vicino l’ingrediente principale del piatto.

Che cos’è il tartufo: caratteristiche e proprietà

Il tartufo, appartenente al genere Tuber e alla famiglia della Tuberaceae, è il corpo fruttifero di funghi “sotterranei”, funghi ipogei che nascono e crescono spontaneamente nel terreno sulle radici di alcuni alberi e piante arboree, come quercia e rovere, con uno scambio simbiotico di sostanze tra le piante e il tartufo. I tartufi sono abbastanza rari (con colori che vanno dal marrone al rosa e dal grigio al bianco) dato che la loro crescita dipende da fattori stagionali e ambientali. L’Italia è tra i paesi maggiori esportatori di tartufo nel mondo.

Il tartufo ha riconosciute proprietà antiossidanti (che contrastano i radicali liberi), elasticizzanti (stimola la produzione di collagene) e rimineralizzanti; il suo consumo agevola anche la digestione. Le aree maggiori “produttrici” di tartufi bianchi sono il Piemonte meridionale e le zone dell’appennino tosco-emiliano e umbro-marchigiano.

Tartufo bianco prezzo

Per quanto riguarda la varietà più pregiata e costosa, nelle annate in cui c’è stata scarsità nella raccolta, il tartufo bianco (tuber magnatum) ha abbondantemente superato i 4.000 euro euro al chilo.

Ingredienti e preparazione del risotto al tartufo bianco

Gli ingredienti che ci servono per il nostro risotto al tartufo bianco sono pochi e il piatto è di facile preparazione. Per 4 persone serviranno 350 grammi di riso carnaroli, una cipolla, 25-30 grammi di parmigiano reggiano grattugiato, 80 grammi di burro, olio EVO, del brodo di carne magro (o vegetale), tre-quattro dita di vino bianco e naturalmente sua maestà il tartufo bianco, ne bastano 40-50 grammi. La preparazione non impiegherà più di una mezz’ora. In una padella o tegame metteremo metà burro (oppure due cucchiai di olio) facendo appassire a fuoco lento la cipolla precedentemente tritata, stessa cosa se usiamo l’olio.

A quel punto uniremo il riso alzando un po’ il fuoco e facendolo tostare uno-due minuti aggiungendo via via il brodo. Finita la cottura spegneremo il fuoco per poi mantecare con l’olio, il parmigiano reggiano e metà del tartufo tagliato a fettine mentre il restante lo metteremo direttamente nel piatto pronto da servire, sempre a fettine. Ricordiamo che i tartufi non vanno lavati se non si vuole perdere il loro gusto unico, ma solo puliti dalla terra e da altre impurità con un coltello ben affilato.

Abbinamenti

Una volta pronto non ci resta che gustare il nostro risotto al tartufo bianco insieme ad un buon bicchiere di vino, meglio se rosso: possiamo scegliere – per restare in Piemonte, patria di questo fungo – un Barolo, un Dolcetto d’Alba oppure un Nebbiolo. Uscendo dai confini regionali invece si può optare per un Pinot Nero o Grigio, mentre chi ama il vino bianco può stappare una buona bottiglia di Gewürztraminer o di Chardonnay. Chi non disdegna le bollicine infine non potrà non apprezzare un calice di Prosecco.

Per l’acquisto vi consigliamo di dare un’occhiata all’e-commerce di Artigiano In Fiera, dove troverete sicuramente la bottiglia che fa al caso vostro e che vi farà fare un’ottima figura con tutti i commensali, oltre a numerosi prodotti a base di tartufo bianco e nero (e ovviamente tutti gli ingredienti necessari per preparare un gustoso risotto al tartufo, dal riso carnaroli all’olio extravergine di oliva).

 

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