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La risposta delle imprese artigiane alla crisi

artigiani e crisi

Nella seconda puntata di analisi della ricerca “Artigianato: una strada per lo sviluppo sostenibile” affrontiamo le risposte alla crisi messe in campo dalle imprese artigianali censite dallo studio. In particolare è emerso che gli antidoti al momento difficile iniziato nel 2008/2009 sono due: l’apertura al mercato estero e l’innovazione.

Il 55% delle aziende intervistate produce fatturato da vendite all’estero e, tra chi lo realizza, la media sul fatturato  totale è di poco più di un terzo. Il fatturato degli ultimi dieci anni è aumentato per il 56% del campione, è rimasto stabile per il 22% e per un altro 22% è diminuito. Questo dato dimostra ancora una volta come le imprese che partecipano all’Artigiano in Fiera (a cui appartengono gli intervistati) sono un’élite nel mondo dell’artigianato.

In generale sono apparse più dipendenti dal mercato nazionale le imprese che hanno avuto più difficoltà, mentre laddove i mercati esteri sono risultati percentualmente più importanti, la crisi si è fatta sentire meno.

L’elemento di innovazione più importante è stata l’apertura all’e-commerce: negli ultimi dieci anni il 68% delle microimprese interpellate si è aperta alla vendita online. La vendite su internet hanno influito positivamente sul fatturato nel 53% dei casi e sono state neutre nel 47%: in nessun caso gli artigiani hanno registrato contrazioni dei loro affari.

Un altro indicatore della salute delle imprese è il numero dei dipendenti: negli ultimi dieci anni l’87% del campione ha incrementato o mantenuto stabile la propria squadra di lavoratori. C’è ottimismo riguardo i livelli di fatturato per i prossimi due anni: solo l’8% prevede una contrazione, mentre il 65% è certa di un aumento (chi moderato, chi forte) dei propri ricavi. La crisi ha influito molto sul fatturato, secondo la maggior parte degli intervistati: nonostante questo, come abbiamo visto più su, le imprese hanno retto bene. La lunga congiuntura sfavorevole non ha poi scalfito il numero complessivo di occupati: per il 50% non ci sono stati cambiamenti.

Gli accorgimenti aziendali per combattere la crisi sono stati molteplici: i più gettonati sono il miglioramento della qualità dei prodotti in catalogo, l’allargamento della gamma di prodotti, la ricerca di nuovi sbocchi commerciali. Solo in quarta posizione l’accettazione di ridurre i margini di guadagno. Altro dato positivo: l’accorciamento della filiera è stato un elemento più decisivo rispetto all’indebitamento con le banche.

 

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