Menù di Capodanno: le tradizioni culinarie in giro per il mondo
- Redazione Artigiano in Fiera
- 6 anni fa
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A Capodanno su ogni scelta che facciamo aleggia un po’ di scaramanzia, ma il culmine lo si tocca a tavola, dove ogni piatto è simbolicamente collegato alla buona sorte. Non è solo una caratteristica di noi italiani, che, per esempio, non possiamo assolutamente fare a meno delle lenticchie (che rappresentano i soldi e dunque la ricchezza): anche nel resto del mondo ci sono tradizioni culinarie legate al Capodanno e con un significato relativo alla fortuna, la ricchezza, la prosperità desiderate e auspicate per l’anno che sta per cominciare.
Tra le tradizioni più interessanti ce ne è una spagnola che consiste nel portare a tavola, per ogni commensale, 12 acini d’uva (uno per ogni mese dell’anno): si deve mangiare un chicco per ognuno degli ultimi 12 rintocchi prima della mezzanotte e dunque dell’arrivo del nuovo anno. A Rio de Janeiro, invece, gli acini d’uva da mangiare sono sette e i semi vanno conservati nel portafoglio. In Grecia è un altro il frutto legato al Capodanno: la melagrana, che viene sbattuta a terra davanti alla porta di casa per vedere quanti chicchi si staccano (che rappresentano i sogni guadagnati nel nuovo anno).
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In Inghilterra, invece, la notte di San Silvestro si mangiano dei dolci e all’interno di essi si nascondono delle monete: chi le trova sarà economicamente fortunato. Per avere un nuovo anno prospero, i tedeschi lasciano a tavola un piatto pieno di cibo. Una forma ricorrente tra i dolci di Capodanno in diverse parti del mondo è il cerchio: dalle ciambelline fritte alle torte, dal pudding al nostro panettone, è la forma più diffusa perché rappresenta la continuità nel passaggio tra un anno e l’altro. Ma vediamo quali sono in giro per il mondo i piatti più tipici, dagli antipasti ai dessert, consumati la notte di San Silvestro.
Menù di Capodanno: antipasti, contorni e primi piatti
Un piatto molto conosciuto è l’insalata Olivier, da noi nota come insalata russa, perché viene, appunto, dalla Russia ed è lì che proprio non può mancare in tavola nel menù di Capodanno. Viene usata sia come antipasto, sia come contorno. I più fortunati possono stuzzicare il palato anche con del caviale, un cibo di “lusso” che ormai è disponibile per tutti, infatti lo trovate, proveniente direttamente dalla Russia, sull’e-commerce di Artigiano In Fiera, per portare un tocco di internazionalità e prestigio al vostro menù di Capodanno.
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A proposito di pesce, una delle tradizioni più particolari la troviamo in Islanda, dove, anche a Capodanno, si mangia il piatto nazionale Haukarl ossia carne di squalo essiccata! Invece in Repubblica Ceca, ma anche in altre zone dell’Europa Centro-Orientale, un piatto molto gettonato durante le festività è la carpa alla griglia, mentre nelle repubbliche che si affacciano sul Baltico c’è lo spratto alla baltica, che è detto anche papalina e si mangia affumicato sott’olio. Anche in Spagna il pesce non manca a tavola durante il cenone, soprattutto i crostacei, così come in alcune zone del Brasile, mentre ai Caraibi si opta rigorosamente per l’aragosta.
In Giappone il pesce lo troviamo nel kouhakukamaboko, un piatto che porta gioia ed è caratterizzato dai colori rosso e bianco. A esso si accostano il kuromane, a base di fagioli di soia nera (che portano fortuna per quanto riguarda la salute). I francesi di distinguono per la loro raffinatezza e a Capodanno mangiano alcuni dei loro piatti nazionali come le ostriche, il fois gras e les escargot. In Polonia, invece, troviamo le aringhe, apprezzate per la loro pelle argentea (come le monete!).
Abbiamo parlato diffusamente di pesce, ma sono tanti i Paesi in cui, invece, i piatti preferiti a Capodanno sono a base di carne. Oltre a noi italiani, con i nostri cotechini e zamponi, ci sono anche gli inglesi, con il loro tacchino ripieno di castagne, gli australiani, che fanno il barbecue (spesso in spiaggia, perché da loro è estate) con diversi tipi di carne, gli americani, che mangiano tacchino oppure carne di maiale, che è simbolo di abbondanza (soprattutto lì dove ci sono stati coloni tedeschi). Il maiale arrosto lo troviamo in Lituania, mentre in Argentina non può mancare l’asado, a base di carne di manzo alla brace con una salsa di olio, aceto, limone e spezie che si chiama chimichurri.
Ci sono anche altri cibi che ritroviamo nel menù di Capodanno in zone del mondo anche molto distanti tra loro. Per esempio i fagioli dall’occhio nero (Black-Eyed Peas), amati tanto negli Stati Uniti quanto in Ghana, che portano fortuna un po’ come le nostre lenticchie (le trovate tra le tante specialità regionali disponibili sull’e-commerce di Artigiano In Fiera), quest’ultime molto apprezzate anche in Brasile. Ci sono poi altri due alimenti che hanno un significato simbolico legato alla fortuna, soprattutto nei Paesi Orientali: il riso, perché è in chicchi, e i noodles, che sono lunghi e simboleggiano la longevità.
Dolci per Capodanno nel mondo
In molti Paesi sono dei dolci i piatti tipici del menù di Capodanno e considerati portafortuna. Per esempio, in Olanda troviamo le oliebollen, delle frittelle con mele, ribes, uvetta e scorza di arancia, ricoperte di zucchero a velo. In Germania, invece, c’è il glücksschwein, un maialino in marzapane. In altre parti del mondo, come gli Stati Uniti, con il marzapane si fanno dei tipici biscotti, spesso aromatizzati con lo zenzero o altre spezie e dalle forme “natalizie”.
In Scandinavia c’è la kransekake, una specie di alta torta a strati, questi ultimi costituiti da anelli che rappresentano l’amore eterno. In India troviamo il Kheer, un pudding di riso con latte, zucchero e uvetta. Tornando in Europa, abbiamo il “Bolo Rei” in Portogallo, una deliziosa ciambella, e la chocolate Guinness Cake in Irlanda, ossia una torta al cioccolato nel cui impasto viene messa anche la nota birra.
In Svezia, durante tutto il periodo delle feste, non possono mancare i biscottini allo zenzero e alla cannella, mentre in Inghilterra c’è il pudding natalizio, in Germania ci si scambia praline e cioccolatini come simbolo di buon auspicio per il nuovo anno. In Giappone troviamo i Kagami-Mochi, dei dolcetti decorativi.
Che cosa bere a Capodanno?
Per quanto riguarda le bevande con cui accompagnare il menù di Capodanno, il primato in gran parte del mondo va, ovviamente, alle bollicine: che sia spumante, prosecco o champagne, è un vino di buon auspicio e a San Silvestro si può anche fare il botto quando lo si apre (a differenza di quanto prevede il Galateo), per portare allegria e felicità.
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Ma in giro per il globo troviamo anche altre bevande “portafortuna” come la kava nel isole del Pacifico e in Australia, ossia un succo che viene estratto da una radice e ha effetti benefici, e poi c’è il vin brûlé, nei Paesi del Centro Europa e anche nel Nord Italia, mentre in Germania troviamo una bevanda simile, il Feuerzangenbowle, a base di vino rosso, rum, bucce di arancia, cannella e chiodi di garofano.
In Messico, invece, si beve il ponche, a base di frutta e cannella, accompagnata da brandy o rum. In Olanda troviamo, oltre allo Champagne, anche la birra e lo stesso vale in Irlanda. In Russia, sembra scontato dirlo, non può mancare la vodka.
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