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Qual è il pane “migliore”?

pane migliore

Qual è il pane migliore, nel senso di più salutare, quello con meno calorie? E qual è il pane migliore per dieta, qual è il pane più digeribile, quale pane non fa ingrassare? Se c’è una cosa che proprio non manca mai sulla tavola degli italiani è il pane. Lo vogliamo di buona qualità e prodotto in modo tradizionale. Non a caso l’88% del mercato nazionale del pane è rappresentato dalla produzione artigianale e ben 16 milioni di italiani almeno una volta lo hanno fatto in casa. E se è vero che i consumi sono in calo, dimezzati negli ultimi due lustri secondo Coldiretti, spendiamo pur sempre 8 miliardi l’anno in pane.

Se nel 1861 gli italiani mangiavano un chilo di pane a testa al giorno, oggi siamo scesi (dati aggiornati al 2014) a una media di 90 grammi a testa (180 grammi nel 2000). Le abitudini di consumo sono cambiate, siamo più attenti ai valori calorici degli alimenti e quindi alla nostra salute. Ecco perché sempre più italiani scelgono tipi di pane con minori calorie possibili e che non facciano ingrassare troppo.

Tipi di pane e calorie

Non dimentichiamo che il pane è ricco di carboidrati ma contiene anche sostanze essenziali per l’organismo umano come amminoacidi, vitamine, fibre e minerali. Di certo il pane non si può eliminare completamente dalla nostra alimentazione. Possiamo tuttavia consumare tipi di pane altamente nutrienti ma meno calorici di quello classico. Di sicuro se mangiamo 250 grammi di pane bianco al giorno non possiamo accompagnarlo con altri cibi pieni di carboidrati.

Teniamo presente che in 100 grammi di pane bianco abbiamo qualcosa come 290 calorie, in 100 grammi di pane integrale circa 50 calorie in meno. Non fatevi ingannare dal pane azzimo (quello non lievitato) che in 100 grammi contiene più di 350 calorie proprio a causa della mancata lievitazione.

Il pane migliore per dieta e più salutare

Il pane migliore per dieta e per tenere a bada il colesterolo è quello non preparato con la farina raffinata, ma con quella grezza, cioè il pane integrale. In generale 100 grammi di pane integrale forniscono qualcosa come 243 kcal, mentre 100 grammi di pane prodotto con la farina tipo 0 ne forniscono 275 e 100 grammi di pane prodotto con farina 00 290 kcal. 100 grammi di pane di segale apportano invece circa 220-230 kcal.

Di contro, i tipi di pane più calorici tra quelli maggiormente diffusi in Italia sono quelli al latte (347 kcal) e all’olio (302 kcal).  Il pan carrè contiene 305 kcal e maggiori grassi, zuccheri e additivi per la conservazione. Occhio anche a crackers e grissini che leggeri non sono affatto: i primi anche se integrali hanno 395 kcal, i secondi 426 kcal (sempre in 100 grammi). In generale il pane migliore, più salutare, è quello che dà il maggior apporto di cereali ed è preparato con farina 100% integrale.

Guardando gli ingredienti del prodotto da comprare ci accorgeremo se contiene una buona quantità di grano che – grazie alla crusca, al germe e all’endoderma – apporta vitamina B, minerali, fibre, proteine e acidi grassi polinsaturi. Ricordiamo che i cereali assunti sotto forma di pane integrale (a differenza di quelli del pane “raffinato”) non si impoveriscono di minerali e di fibre.

Pane di segale quale comprare? Proprietà del pane di segale

Il pane di segale, o nero per il suo caratteristico colore scuro, è ottimo non solo perché ha meno calorie (risponde alla domanda quale pane non fa ingrassare). Il pane di segale ha una quantità di fibra doppia rispetto al pane bianco, cosa che lo rende un toccasana per la regolarità intestinale. L’alto contento di fibra agevola anche il metabolismo. Studi scientifici hanno dimostrato come il pane di segale contenga i livelli di glicemia molto più di altri tipi di pane oltre a dare un maggior apporto vitaminico (specie di vitamine B ed E) e di minerali come potassio, magnesio, fosforo e calcio. La segale ha poi proprietà energetiche grazie al suo contenuto di manganese e alle citate vitamine.

Pane integrale, qual è quello buono? Occhio all’etichetta

Il pane integrale “buono” è quello prodotto con farina integrale completa e non con la farina “ricostituita”. Le farine complete sono ottenute dal chicco del cereale compresa la parte esterna, quella che abbonda di fibre e che la macinazione per produrre la farina bianca elimina. La farina integrale completa viene venduta con l’indicazione “farina integrale di” seguita dal nome del cereale e non con la dicitura “farina di tipo integrale”.

Ci sono poi farine semintegrali, prodotte senza l’esterno del chicco, ma che conservano parte delle fibre. Le farine ricostituite sono in sostanza farine bianche cui viene aggiunta una parte di crusca ottenuta a parte. Il valore nutrizionale è inferiore e possono essere trattate con additivi. Bisogna fare attenzione perché il pane integrale venduto specie nella grande distribuzione è spesso prodotto con farina ricostituita.

Per essere sicuri di cosa acquistiamo (e mangiamo) leggeremo bene l’etichetta con gli ingredienti che è obbligatoria. Il pane integrale biologico invece è solitamente prodotto con farina completa.

Pane DOP

Dalla michetta alla fresella, dalla crescia allo gnocco fritto: in tutta Italia vengono prodotte numerose varietà di pane e alcune sono protette con riconoscimenti che variano da PAT a DOP. Un esempio di questa ultima tipologia è il pane di Altamura, la cui qualità è garantita da un Consorzio di Tutela, che contiene semole rimacinate di grano duro (coltivato nei territori dei comuni della Murgia): è caratterizzato da una crosta molto croccante e da una mollica molto soffice di colore giallo paglierino.

 

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