Pizza Margherita: la storia e la ricetta semplice tradizionale
- Redazione Artigiano in Fiera
- 8 anni fa
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La Pizza Margherita è la pizza per eccellenza, la più famosa del mondo e un simbolo internazionale dell’italianità e, più in particolare, della napoletanità. In alcune delle più famose pizzerie di Napoli al momento dell’ordinazione i camerieri chiedono direttamente “Una Margherita…” e aspettano che come dettaglio il cliente dica se la vuole grande, piccola o media, ma non esiste altra pizza all’infuori della Margherita. In alcune occasioni è concesso chiedere una Marinara, ma i folli che chiedono una Quattro Stagioni già vengono guardati in cagnesco.
Questo per dire che la Pizza Margherita è la vera regina della cucina italiana. E a proposito di regina, la leggenda vuole che il nome derivi proprio dalla regina Margherita di Savoia, cui il cuoco Raffaele Esposito dedicò una pizza creata usando ingredienti del colore della bandiera italiana (il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro, il verde del basilico) e dandole il suo nome nel giugno del 1889. In realtà, alcuni approfonditi studi filologici dimostrano che la Pizza Margherita esisteva già dalla fine del ‘700 e si chiamava così perché le fette di mozzarella e il basilico venivano disposte sulla pizza formando proprio un fiore di margherita.
Pizza Margherita: ingredienti
Per ogni pizza servono:
100 g di farina 00
15 g di lievito di birra
olio extravergine di oliva
sale q. b.
pomodori pelati sgocciolati o passata di pomodoro densa
mozzarella fresca fior di latte
foglie di basilico fresco
origano q. b.
Pizza Margherita: preparazione
La Pizza Margherita è un prodotto artigianale per eccellenza e anche se ormai viene venduta anche surgelata al supermercato, il risultato non potrà mai essere lo stesso di quello che ottengono i veri pizzaioli napoletani. Tuttavia a casa si può provare a eguagliarli seguendo la ricetta e alcuni piccoli trucchi.
Prima di tutto occorre preparare l’impasto usando acqua, farina, lievito di birra e sale. Per ogni pizza servono 100 grammi di farina e 15 g di lievito. Quando l’impasto è bene amalgamato e ha una buona consistenza lo si deve lasciare a lievitare, coperto, al caldo, per almeno un’ora.
Quando l’impasto è ben lievitato si procede con la stesura su una spianatoia. È una fase molto importante perché il compito del pizzaiolo a questo punto non è solo spianare l’impasto e dargli la tipica forma circolare, ma anche fare in modo che l’aria vada tutta verso il bordo, che in questo modo sarà voluminoso e croccante dopo la cottura. La parte centrale della pizza deve essere sottile, al massimo di mezzo centimetro, mentre il bordo di 1-2 centimetri.
Quando si è soddisfatti della forma data alla pizza, si procede con il condimento: prima si mette la passata di pomodoro, poi la mozzarella tagliata a pezzettini non troppo piccoli. Infine si aggiunge il basilico fresco (tre-quattro foglie per pizza), un po’ di origano e poi un filo d’olio sottile e continuo. A questo punto si può infornare nel forno caldissimo.
Considerate che per avere la pizza perfetta serve il forno a legna a una temperatura di ben 485° C e vi deve restare per un minuto e mezzo. A casa, con il forno elettrico, serve una temperatura di almeno 250 gradi e dovrà cuocere per 15 minuti. Durante la cottura la pizza va girata per farla cuocere in modo uniforme. Quando è ben cotta si può sfornare e servire calda.
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