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Semi di albicocca: benefici e rischi

semi di albicocca

La nuova frontiera del salutismo passa anche attraverso prodotti “insospettabili”, che mai avremmo creduto ricchi di proprietà e benefici. Non stiamo parlando solo dei vari semi di chia, bacche di goji e quant’altro, che sono sconosciuti ai più, soprattutto nel mercato occidentale. Ci riferiamo ad alcuni alimenti che sono già sulle nostre tavole e che, se consumati nei modi e nelle quantità corrette, è stato scoperto che fanno bene alla nostra salute.

Un esempio? I semi di albicocca (conosciuti anche come mandorle di albicocca)! In questi giorni i gustosi frutti arancioni stanno invadendo le nostre tavole. Una volta aperti a metà, ciascuno di noi, consumatori “ignari”, mangia le due parti di polpa in due rapidi bocconi. Ma al loro interno c’è un segreto, che può fare bene alla salute: i loro semi!

Dove sono i semi di albicocca?

Innanzitutto facciamo una precisazione per i più inesperti e disattenti…quando si apre un’albicocca, quello che si trova al centro del frutto non è il suo seme, ma è il nocciolo. I semi sono al suo interno! Quindi per estrarre il seme (o, in termine tecnico, l’armellina) è necessario aprire il nocciolo.
In genere il loro sapore è leggermente amarognolo, tanto che spesso vengono usate in pasticceria come essenza, in particolare per gli amaretti.

I semi di albicocca possono essere dolci o amari. Quelli delle albicocche che mangiamo comunemente sono dolci. Quelli amari, provenienti dalle albicocche selvatiche, sono quelli più ricchi di minerali e di vitamina B17, vera fonte dei benefici di questi semi.

Le proprietà delle armelline di albicocca

I semi di albicocca, fin dall’antichità, sono stati usati come rimedio antitumorale, visto il loro contenuto di vitamina B17 (o amigdalina).

Persino nella Bibbia (primo capitolo della Genesi) si parla dei semi come alimento ideale per l’uomo. Abbiamo testimonianze anche da numerose popolazioni antiche. Egizi, greci, romani, arabi: tutti erano a conoscenza delle proprietà benefiche di queste “mandorle amare”.

Il segreto è proprio il contenuto di amigdalina che si ritiene inibisca in maniera significativa la possibilità di comparsa di tumori, in particolare ai polmoni. Questa caratteristica è stata dimostrata nella prima metà degli anni settanta dal dottor Kanematsu Sugiura.

Ma attenzione: mangiare solo i semi dell’albicocca non darà grossi benefici. E’ meglio infatti assumerli insieme alla polpa del frutto, che fa parte del “meccanismo” di attivazione delle vitamine e degli enzimi che sono contenuti nell’intera albicocca.

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Semi di albicocca: una fonte di cianuro?

Intorno ai semi di albicocca c’è un grande dibattito in corso sulle loro reali proprietà e sugli eventuali rischi dovuti alla loro assunzione.

Innanzitutto è bene ricordare che per mantenere inalterate le loro caratteristiche positive è necessario che i semi siano biologici, privi di pesticidi e altre sostanze chimiche.

Il vero dibattito però riguarda il contenuto di acido cianidrico (altrimenti noto come cianuro) che, in determinate dosi, è tossico per il nostro organismo.
I semi di albicocca contengono una discreta quantità di questo acido, quindi è molto importante utilizzarli con molta prudenza, nell’attesa che vengano fornite ricerche univoche da parte degli istituti di medicina mondiali.

Per ora, il Committee on Toxicity (COT) di Londra e Centro Antiveleni dell’Università de “La Sapienza” di Roma, ammettono la loro potenziale tossicità, soprattutto se ingerite in dosi elevate.

A favore dei semi di albicocca c’è da dire che la letteratura sull’argomento è piuttosto scarsa, come sottolineano altri studiosi tra cui Nicola Deliso, nutrizionista biologo barese.

Alla fine la regola aurea, come per tutte le cose, è una sola: il troppo stroppia. Quindi mangiare i semi di albicocca può certamente portare qualche beneficio, ma basta non abusarne!

Semi e bacche che fanno bene alla salute

Tra i prodotti naturali ricchi di benefici per la nostra salute non si possono non menzionare le bacche di aronia (presenti sull’e-commerce di Artigiano In Fiera, lo shop online in cui gli espositori della fiera promuovono tutto l’anno i propri prodotti). Questi piccoli frutti racchiudono al loro interno una grandissima quantità di antiossidanti, sostanze che ci aiutano a combattere i radicali liberi, hanno una concentrazione di antociani tripla rispetto ai mirtilli e anche il concentrato di polifenoli è nettamente superiore. L’aronia quindi può rivelarsi un valido aiuto nella prevenzione di malattie come il diabete, disturbi cardiovascolari e circolatori, ma anche infiammazioni, infezioni virali e batteriche.

 

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