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Biodizionario | Glossario dell’artigianato

Biodizionario:

biodizionario

il biodizionario è uno strumento online ideato per catalogare molte (4947) sostanze presenti nei cosmetici assegnando loro valori di tolleranza. Il sito è stato inventato nel 2000 dal chimico Fabrizio Zago come aiuto per decifrare l’INCI, l’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ovvero l’elenco (in ordine di concentrazione, da quello presente in quantità maggiore a quello presente in quantità minore) di tutti gli ingredienti che sono presenti nei prodotti utilizzati per la cura del corpo.

Come funziona

Ogni ingrediente presente nel biodizionario viene catalogato con bollini colorati, come in una sorta di semaforo. Questo il loro significato:

un bollino verde – l’ingrediente è accettabile

due bollini verdi – la sostanza è più che accettabile

bollino giallo – ci potrebbero essere dei problemi con questo ingrediente ma, specialemente se il componente si trova alla fine della lista degli ingredienti (e quindi presente in una quantità minima), si può andare tranquilli

un bollino rosso – il suo uso presenta qualche problema ed è sconsigliato (tranne se è l’unico componente rosso del cosmetico o se è presente alla fine della lista degli ingredienti)

due bollini rossi – la presenza della sostanza è inaccettabile, ed è da evitare

I bollini vengono attribuiti in base a diversi criteri, come ad esempio biodegradabilità, naturalità o potenziale allergico. Premettendo che l’ambito cosmetico è tra i più controllati al mondo per garantire sicurezza, per emettere il giudizio finale su un cosmetico bisogna tenere presente come già anticipato non solo il numero di ingredienti con il bollino rosso, giallo o verde, ma anche la loro posizione: un prodotto che abbia sostanze ‘bollino rosso’ all’inizio dell’INCI ad esempio, quindi con sostanze ‘inaccettabili’ presenti in grandi quantità, potrebbe essere sconsigliato mentre un cosmetico che ne contiene solo qualcuna alla fine dell’elenco potrebbe essere più consigliato. Inoltre in ogni caso il giudizio è sempre relativo, proprio per la profonda diversità tra le caratteristiche che vengono prese in considerazione: ad esempio un ingrediente ‘verde’, e magari anche ecocompatibile, potrebbe non essere tollerato bene dalla pelle.


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