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Candela | Glossario dell’artigianato

Candela:

Candela

la candela è un oggetto che si utilizza per l’illuminazione degli ambienti e per la decorazione della casa. Nelle chiese invece è usata a scopo votivo.

Storia

Le candele hanno un’origine molto antica, e fino all’introduzione dell’elettricità, insieme alle lampade ad olio, sono state le uniche fonti luminose per gli ambienti bui: gli antichi romani ad esempio ne usavano una versione più rudimentale, ovvero corde di canapa immerse nella pece.

Prima del 1850 per realizzare le candele si utilizzava la cera d’api oppure grasso animale, e solo in seguito vennero introdotte altre materie prime, come la paraffina, che è un derivato della lavorazione del petrolio.

Parti della candela

Ogni candela viene realizzata partendo da uno stoppino in fibra tessile (come il cotone) che viene immerso in un materiale liquido (come cera d’api, sego, paraffina o anche altre miscele) anche attraverso l’uso di stampi: la candela con il freddo si solidifica, assumendo la tipica forma cilindrica, anche se oggi vengono fabbricate candele di ogni foggia – e anche candele profumate -.

Lo stoppino ha il compito di portare, nel momento in cui la candela viene accesa, il combustibile verso la fiamma in modo da alimentarla (la forma dello stoppino e il suo diametro sono in grado di influenzare la velocità della fiamma per cui ogni candela, in base alla sua forma e alla sua dimensione ha il suo) e per facilitare la loro accensione molti stoppini sono impregnati di cera.

Tipi di candele

Difficilmente le candele vengono realizzate interamente con cera d’api, solitamente si utilizza una miscela di altri materiali. Esistono poi le candele di sego, che si realizzano utilizzando grasso di montone o di bue (ma risultano poco usate a causa del loro cattivo odore e perché si consumano velocemente), quelle steariche, che vengono realizzate con acido stearico e paraffina (riconoscibili perché bianche e opache), e quelle di paraffina, che sono bianche ma lucide.


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