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Il cibo che è buono cotto ma non crudo

Buono cotto ma non crudo

Anche se il crudismo sta diventando una pratica alimentare sempre più diffusa, non si può applicare a tutti i cibi e anche chi non la segue spesso, in cucina, davanti ad alcuni tipi di cibo si trova davanti al dubbio se sia un alimento buono cotto ma non crudo. I motivi possono essere vari, alcuni alimenti, semplicemente, crudi sarebbero disgustosi, anche se quando si parla di gusto quasi mai si è tutti d’accordo: per esempio c’è chi riesce a mangiare le melanzane crude oppure chi non sopporta le carote cotte.

Ma quello che conta davvero è capire se un determinato alimento crudo fa male e questo è molto frequente. Vediamo allora alcuni cibi che crudi proprio non è possibile mangiarli perché metteremmo a rischio la nostra salute.

Che cosa è buono cotto ma non crudo?

La patata è la regina della cucina, ma lo è solo cotta. Cruda, infatti, soprattutto se è stata esposta un po’ troppo alla luce e sta già germogliando, rischia di provocare molti disturbi a causa del contenuto di solanina, che è una sostanza che, assunta in una discreta quantità, risulta tossica. Le conseguenze del mangiare una patata cruda ricca di solanina sarebbero forti crampi addominali, bruciore alla gola, mal di testa, vertigini, causa, diarrea, vomito, febbre fino addirittura a problemi neurologici inclusa la paralisi. Ma non è solo la solanina a fare male, perché la patata è ricca anche di amido resistente in una quantità tale che può provocare effetti collaterali come gonfiore e meteorismo.

Un parente della patata da cucinare assolutamente è il taro, perché crudo può danneggiare la pelle, infatti quando lo si tocca è meglio usare i guanti. Esso contiene assalto di calcio che anestetizza la bocca e se se ne ingurgita troppo si rischia addirittura il soffocamento, inoltre provoca la formazione di calcoli renali.

Si consiglia di evitare crude anche le olive che, a causa della oleuropeina, risultano incredibilmente amare, tuttavia, a parte il disgusto, non hanno effetti collaterali. Le olive che mangiamo solitamente, infatti, non sono completamente crude, ma sono trattate, in particolare sono state lasciate molto tempo in salamoia o sotto sale e in questo modo il sapore amaro scompare.

Un altro alimento che è consigliato cuocere sempre è la carne. Quella di maiale, per esempio, contiene parassiti come la tenia e la trichinosi, pronti a trasferirsi dall’organismo del maiale al nostro se non la cuociamo. Anche quella di pollo è ricca di batteri e può causare salmonella, quindi è indispensabile cuocerla bene. Un importante consiglio: mai lavare il pollo sotto l’acqua corrente, basta uno spruzzo per contaminare l’ambiente.

La salmonella può trovarsi anche nelle uova. Alcuni, soprattutto certi sportivi, le mangiano crude imitando Rocky Balboa, ma è a loro rischio e pericolo. Un uovo su 30mila può contenere la salmonella che è una tossina potenzialmente letale.

Da non mangiare assolutamente crudi i fagioli, soprattutto quelli rossi, perché provocano problemi intestinali a causa della lecita, una tossina che è contenuta in molti cibi, soprattutto nei legumi e nei cereali, e che è presente in dosi consistenti in questo tipo di fagioli. La si elimina lasciandoli in ammollo per molte ore prima di cucinarli. Può provocare danni irreparabili all’apparato digerente.

Rischia danni ai reni e alle pareti dell’intestino chi prova a mangiare crude le foglie di rabarbaro o gli spinaci a causa del loro contenuto di acido ossalico, che è un antinutriente che limita l’assorbimento dei minerali da parte dell’organismo.

A proposito di spinaci, la Chaya, un particolare tipo di spinacio messicano, contiene cianuro, che come è noto è veleno per il nostro organismo. Esso è contenuto anche nelle foglie di manioca (nota anche come cassava, yuca e maranta), che infatti non sono gradite neanche a insetti e animali. Anche la radice della manioca, che è la parte realmente commestibile, ne contiene, dunque è bene sciacquarla, tenerla un po’ in ammollo, risciacquarla e cucinarla per bene per evitare avvelenamenti.

Tra gli altri cibi da evitare ci sono i semi di ricino, che contengono un’alta concentrazione di ricina (lectina) ed è sostanzialmente un veleno. Tra l’altro non viene eliminata nemmeno cuocendoli, ma si può usare l’olio di ricino che viene ottenuto da questi semi. Un altro alimento da mangiare assolutamente sotto sono i funghi selvatici, che potrebbero contenere sostanze pericolose. In ogni caso con i funghi occorre stare sempre molto attenti e mangiare solo quelli che si conoscono, perché la cottura potrebbe non essere sufficiente per renderli commestibili. Inoltre anche con i frutti di mare bisogna stare molto attenti, perché si rischia di contrarre il tifo, mentre ortaggi e frutti devono essere sempre lavati al meglio perché possono contenere batteri pericolosi.

 

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