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Ricamato in filo | Glossario dell’artigianato

Ricamato in filo:

Ricamato in filo - Glossario artigianatoIl tessuto ricamato in filo è quello decorato con punti in rilievo usando fili multicolori su un fondo preesistente. Quando è realizzato artigianalmente è fatto ad ago e lo si ottiene tendendo la stoffa su un telaio in legno, ben tesa, e ricamandoci su dopo aver trasferito una traccia del disegno da replicare, in questo modo le mani di chi ricama sono completamente libere e devono usare solo l’ago e non preoccuparsi di tendere la stoffa. I ricami meccanici, invece, sono eseguiti con l’aiuto di macchine e chiaramente sono meno preziosi.

Alcuni punti del ricamo si conosco fin dall’antichità, come il “punto catenella”, il “punto erba” o “punto piatto”, poi man mano se ne sono aggiunti altri, sempre più complessi. Nel Medioevo il ricamo professionale abbelliva vestiti e tessili per arredamento molto pregiati, i disegni erano realizzati da artisti, mentre del ricamo si occupava una manodopera di artigiani altamente specializzati.

Tra i punti di ricamo più famosi ricordiamo il “punto raso”, eseguito spesso in seta con punti molto fitti che ricoprono interamente la stoffa e che è definito anche come “pittura ad ago”, poi c’è il “punto pechinese”, con speciale doppio nodo dal forte rilievo, inventato dai ricamatori cinesi, il ricamo a “fili contati” risale al ‘500 ed era usato per decorare con fili in seta nera le camicie dei nobili cortigiani ed è noto anche come “punto Holbein”, dal nome di Hans Holbein il Giovane, il pittore tedesco ritrattista ufficiale della corte inglese di Enrico VIII che era solito ritrarre personaggi che indossavano quelle camicie ricamate.

L’avvento della macchina da cucire ha cambiato molto il mondo del ricamo. Nel 1865 Cornely e Bonnaz diffusero delle macchine con cui era. Possibile realizzare dei ricami mano-macchina che imitavano i lavori a mano e permettevano alle operaie di eseguire molto più rapidamente i punti come il “punto sodo”, “pieno”, “catenella”, “cordoncino” e “spugna”.

Oggi esistono macchine adatte alla produzione di massa che permettono di ricamare grandi quantità di stoffe saltando la fase del disegno, che viene invece realizzato con programmi informatici (il CAD è il più noto e diffuso). È il sistema con cui vengono realizzati i loghi di brand di fama mondiale come “GG” di Gucci, “CC” di Chanel o “LV” di Louis Vuitton.

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