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Denim | Glossario dell’artigianato

Denim:

Denim - Jeans - GlossarioIl denim è un tessuto in cotone piuttosto robusto, compatto e che può avere diversi livelli di rigidità. Il nome deriva dal francese “de Nimes”, che è la città in cui venivano fabbricate stoffe resistenti ed economiche dalle tinte indaco, che venivano commercializzate negli Stati Uniti come tele per navi e carri. Si tratta di un tessuto che ha numerosi punti in comune con la tela blu che veniva chiamata “tela Genova”, da cui deriva il termine jeans che viene usato impropriamente per indicare il denim.

Questo tessuto in cotone ad armatura saia 2/1, 2/2 o 3/1, presenta delle linee diagonali inclinate da destra verso sinistra e lo si ottiene con fili ritorti Z, tinti blu indaco in ordito e greggi naturali in trama. Proprio dai fili d’ordito evidenti sul diritto della superficie deriva il colore blu della stoffa, che tuttavia può essere tinta per ottenere molti altri colori.

Una caratteristica del denim è la sua graduale decolorazione che avviene per sfruttamento grazie a una speciale tecnica di tintura al tino molto solida e che si ferma sullo strato esterno del tessuto e non ne intacca l’anima. Attraverso differenti passaggi di tintura del tessuto che si stratificano dando vita a diverse tonalità di blu denim. L’usura nei punti di maggiore attrito, come ginocchia, gomiti, abbottonature o tasche, dà un aspetto vissuto e slavato all’indumento in denim.

Com’è che il jeans è diventato un indumento? L’invenzione si devi a Levi Strauss, che diffuse tra i cercatori d’oro americani una salopette in denim, tagliata in un pezzo unico, con cavallo a U e bretelle, rinforzata con rivetti in rame e che venne poi adottata per le tute e le uniformi degli operai e del personale delle forze armate. Questo tessuto venne poi usato anche nell’abbigliamento western e da rodeo, ma soprattutto, negli anni ’50 del ‘900, il denim incarnò alla perfezione il fenomeno di rottura generazionale della “gioventù bruciata” e divenne in tutto il mondo sinonimo di libertà e trasgressione.

Dagli anni ’70 gli indumenti in denim si diffusero anche nella moda femminile e in quella per bambini. Nacquero modelli di jeans più aderenti e fascianti, con finissaggi e trattamenti aggiuntivi sul tessuto. Come detto, oggi, ormai, il filo di ordito del denim si può tingere in diversi colori, inoltre si trova anche stampato, ricamato, délavé, sovratinto, stonewash, sfrangiato, rattoppato, borchiato e così via, non c’è di certo limite alla fantasia degli stilisti.

Il denim, infatti, inizialmente usato solo per salopette e pantaloni, ora viene utilizzato per qualsiasi tipo di indumento e anche per accessori e viene talvolta impiegato anche per rivestire complementi d’arredo come divani, poltrone e altri tipi di sedute.

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