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Dolcificante | Glossario dell’artigianato

Dolcificanti o edulcoranti, cosa sono:

dolcificante o edulcorante

i dolcificanti o edulcoranti sono delle sostanze naturali oppure artificiali (di sintesi) usate quasi esclusivamente nella produzione di alimenti e bevande al posto dello zucchero da tavola (saccarosio) di cui costituiscono il sostituto con minore o assente apporto calorico. Non tutti i dolcificanti o edulcoranti ammessi dalla normativa in materia forniscono lo stesso numero di calorie: quelli naturali ne hanno comunque meno dello zucchero, con variazioni di apporto tra i diversi tipi, quelli artificiali invece praticamente non ne hanno, il loro apporto calorico e 0. Fa eccezione la stevia, dolcificante naturale a zero calorie che dolcifica da 150 a 250 volte più dello zucchero. I dolcificanti sono usati in molti prodotti pubblicizzati come “dietetici” o attenti alla linea: dagli yogurt, alla bibite, dalle chewing-gum alle caramelle fino ai succhi di frutta e alla cioccolata. In ogni caso l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione ne sconsiglia l’assunzione alle donne in gravidanza, che allattano e ai bambini fino a 3 anni (ma anche dopo, ci vuole molto cautela in età pediatrica). Dolcificanti o edulcoranti, sia di sintesi sia naturali, possono essere presenti anche in altri prodotti non alimentari, tipo farmaci e colluttori per la bocca.

Tipi di dolcificanti: naturali e artificiali

I dolcificanti naturali (polialcoli) sono quelli che si trovano naturalmente in frutta e verdura. Tra i dolcificanti naturali biologici ci sono il fruttosio, il primo a essere utilizzato per i soggetti con il diabete, il succo d’agave, il succo d’acero e il malto d’orzo; i dolcificanti naturali utilizzati a livello industriale però in genere vengono ottenuti estraendo lo zucchero dall’amido, poi per idrogenazione e inversione si ottiene l’edulcorante che si desidera.

Non dimentichiamo che anche il miele può essere usato come dolcificante ed è una delle alternative più salutari, inoltre è spesso preferito dagli sportivi, poiché dà una immediata carica di energia. Su Artimondo è presente una vasta selezione del miglior miele artigianale.

La forza edulcorante dei dolcificanti naturali è appena inferiore a quella del saccarosio. Gli edulcoranti non chimici contengono poco più del 50% delle calorie dello zucchero da tavola. Parliamo di dolcificanti come il mannitolo, il sorbitolo, lo xilitolo, dagli effetti rinfrescanti (specie quest’ultimo) e quindi molto usati ad esempio nella produzione di gomme da masticare, caramelle e prodotti simili, ma anche di dentifrici. Lo xilitolo in particolare combatte i batteri della carie ecco perché è pubblicizzato come sostanza che fa bene ai denti. Di tutti i dolcificanti naturali citati non se ne deve abusare perché possono avere effetti collaterali come mal di pancia e dissenteria.

I dolcificanti artificiali invece, anche detti intensivi, sono prodotti chimici, realizzati in laboratorio, dall’effetto edulcorante alto, almeno 30 volte più dello zucchero da tavola, ma senza apporto calorico alcuno. La dose giornaliera massima non è unica ma variabile in base al tipo di dolcificante intensivo assunto e al diverso peso di ognuno.

Tra i dolcificanti o edulcoranti più diffusi il già citato aspartame, la saccarina, il ciclamato, l’acesulfame e, new entry degli utili anni, il sucralosio. In USA il ciclamato (o ciclammato) è stato vietato dopo alcuni studi su cavie animali che ne hanno messo in dubbio l’innocuità; nel Vecchio continente ci si è limitati a riconsiderare al ribasso le dosi massime consentite.

L’aspartame

L’aspartame è il più dolce dei dolcificanti chimici (la saccarina è addirittura amara) ma non va usato per la cottura di cibi perché l’effetto dolcificante svanisce. Tra gli effetti collaterali provocati dall’aspartame in soggetti particolarmente sensibili alla sostanza ci sono nausea, vomito e mal di testa. Ma soprattutto l’aspartame, come riportato obbligatoriamente nell’etichetta dei prodotti che lo contengono, è controindicato per chi soffre di fenilchetonuria (PKU) perché contiene fenilalanina, amminoacido costitutivo delle proteine. La fenilalanina è presente in tutti gli alimenti proteici e accumulandosi nel sangue può causare nei soggetti affetti da PKU danni al cervello, ecco perché chi ne soffre deve seguire un certo tipo di dieta.


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