Arnia | Glossario dell’artigianato

Redazione Artigiano in Fiera
7 anni fa
0
1 min

Redazione Artigiano in Fiera
7 anni fa
0
1 min

Arnia:

Il termine arnia è usato spesso come sinonimo di alveare, ma tra due la differenza è notevole: mentre l’alveare è il nido naturale delle api, l’arnia è la struttura che l’uomo costruisce per allevare le api e ricavarne il miele.

All’interno le api costruiscono il favo, ossia il raggruppamento di celle esagonali fatte di cera all’interno delle quali sono contenute le larve della covata, il miele e il polline (scopri sull’e-commerce di Artigiano In Fiera tutti i prodotti dell’alveare, dal polline al miele fino alla pappa reale).

[metaslider id=57621]

In una singola arnia possono esserci decine di migliaia di api, divisi in caste: l’ape regina, i fuchi e le api operaie, queste ultime sono le più numerose. Ogni arnia è costituita da un fondo, una camera di allevamento o rialzo inferiore che ne costituisce il corpo, il rialzo melario o semplicemente melario, il coprifavo, il tetto e i telai mobili. Il melario è una cassetta senza fondo e senza coperchio, che può essere quadrata o rettangolare, caratterizzata da lati che hanno le stesse dimensioni dell’arnia e che si pone all’interno di quest’ultima tra la camera di covata e il coprifavo. Esso è la parte dell’arnia che contiene i favi in cui le api vanno a depositare il miele.

[metaslider id=58688]

Si distinguono due principali tipi di arnia:

– l’arnia rustica, a favo fisso, che è costituita da una porzione di tronco d’albero che viene chiusa superiormente (bugno villico), oppure da una corteccia di sughero o da una cassetta di legno. Nell’allevamento rustico viene spesso proibita perché per estrarne il miele occorre asfissiare le api e distruggere i favi;

– l’arnia razionale o all’americana, a favo mobile, nata nell’apicoltura razionale perché all’interno ci sono dei telai mobili che permettono di sfruttare razionalmente l’arnia, senza distruggere mai il nido. L’arnia razionale può essere verticale (con capacità illimitata), orizzontale (con capacità limitata) o di riproduzione, ossia che contiene dei nuclei che vengono usati per creare nuove colonie partendo da un’ape regina e poche altre api opreraie, se la regina non è stata fecondata si parla di “nuclei di fecondazione”.

L’arnia verticale può essere di diversi tipi, la più usata è la Dadant-Blatt, all’interno della quale possono vivere fino a 50mila api con l’ape regina ed è caratterizzata da un nido con dieci telaini e il melario con nove. I diversi tipi di arnie verticali (Dadant-Blatt, Langstroth, Lusitana e Layens) si distinguono tra loro per la misura delle diverse parti che le costituiscono (in particolare camera di allevamento e melari), per la nidiata teorica, per i kg di api per nidiata, per la capacità totale, in litri e per quella del melario.

L’arnia orizzontale può essere con laterale inclinato, con laterale retto o siciliana (tabbutu), caratterizzata da tronchetti di ferula e intonacata all’esterno con luto. Il luogo in cui un apicoltore riunisce un insieme di arnie si chiama apiario.