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Come si pulisce l’argento

pulire l’argento anelli

Pulire l’argento – anelli, orecchini, posate e tutto il resto dell’argenteria senza usare prodotti chimici, quindi in modo del tutto naturale, si può. Come? Usando prodotti comuni e che tutti abbiamo nelle nostre case. Si tratta di tecniche semplici ed efficaci, in grado di far risplendere il nostro argento annerito dal tempo e/o dal contatto con agenti esterni. Prima di vedere come si pulisce l’argento conosciamo però un po’ più da vicino questo metallo prezioso e dai mille usi.

Caratteristiche dell’argento

L’argento è un metallo prezioso e raro che si trova in natura sia in forma pura sia in forma di minerale. È poco più duro dell’oro, è assai duttile e malleabile e la sua lucentezza metallica bianca viene esaltata da un paziente lavoro di lucidatura.

L’argento com’è noto è il migliore conduttore di elettricità e calore tra tutti i metalli e i suoi usi sono i più svariati: da gioielli, alle monete (fin dal VII secolo A.C), dalla fotografia all’odontoiatria, dall’elettronica alla tecnologia informatica, i settori in cui il metallo viene usato sono davvero tantissimi.

L’argento oltre al suo impiego artigianale, per una tradizione che potremmo definire davvero millenaria, è largamente usato da secoli a livello industriale per una domanda, di tipo soprattutto elettronico-informatico, che negli ultimi decenni è cresciuta esponenzialmente.

Nella sua forma più comune troviamo l’argento come lega che contiene il 7,5% di rame, il cosiddetto argento sterling, di cui sono fatti spesso i preziosi ma anche molti oggetti di casa, tipo cornici, vassoi, pentole, posate da tavola e così via.

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Cenni storici sull’argento

Il nome argento deriva dal greco argos, cioè brillante e bianco, a indicare la sua proprietà di riflettere la luce in modo superlativo. Di argento si parla già nei testi cuneiformi del III millennio A.C, così come nel libro della Genesi del Vecchio Testamento.

Studi archeologici in Asia Minore e nel Vicino Oriente hanno mostrato come l’argento venisse separato dal piombo già nel IV millennio A.C. quando erano conosciute tecniche di lavorazione poi usate anche in età moderna, come il cesello e lo sbalzo. I primi giacimenti del metallo di cui si ha notizia furono trovati proprio in Asia Minore.

Le origini dell’argento risalgono dunque all’antichità, quando era usato a livello ornamentale, per fabbricare utensili, come merce di scambio e poi come base per molti sistemi monetari (a Roma dal 270 A.C.) con l’equivalenza tra argento lavorato e moneta corrente: il valore di quest’ultima era proporzionale al peso del metallo usato.

A portare l’argento in Europa in grosse quantità, che ne fecero abbassare il prezzo, furono gli spagnoli con la conquista dell’America Latina (XVI secolo) ricca di giacimenti del metallo. Ricordiamo che il nome Argentina deriva dal latino “argentum”. Poi l’argento è divenuto man mano un materiale industriale insostituibile, quindi il suo prezzo è tornato a salire.

Perché l’argento si annerisce

Con il passare del tempo la superficie dell’argento tende a ossidarsi, causando l’annerimento che un buon lavoro di pulizia e lucidatura eliminerà. Già nell’aria sono presenti agenti chimici che formano sulle superfici in argento uno strato sottile di solfuro, inoltre il contatto con agenti chimici esterni usati dall’uomo possono avere effetti altrettanto ossidanti.

Non conviene insomma fare le pulizia di casa o truccarsi con un braccialetto d’argento al polso e nemmeno conviene andarci in piscina, causa cloro. Meglio tenere lontano dai nostri gioielli in argento anche creme e profumi per il corpo.

Prodotti pulizia argento: 5 metodi naturali

A proposito di prodotti pulizia argento, ecco 5 metodi naturali per ridonare agli oggetti in argento il loro splendore!

Bicarbonato di sodio. Pulire l’argento con il bicarbonato di sodio per uso alimentare è veloce e semplice. Basta riscaldate dell’acqua in una pentola aggiungendo per ogni litro 50 grammi di bicarbonato, quindi la nostra miscela verrà fatta bollire. Appena si sarà raffreddata immergeremo i nostri oggetti d’argento in acqua e li lasceremo a mollo finché il nero dell’ossidazione sarà scomparso. Dopo risciacqueremo bene.

Sale e alluminio. Questa tecnica per pulire l’argento è indicata specialmente per i piccoli oggetti, quali possono essere ciondoli, anelli, bracciali, monete e anche posate. Fodereremo con dell’alluminio un contenitore di vetro in cui metteremo due-tre pugni di sale grosso. Riempiremo poi il contenitore con gli oggetti d’argento da pulire. A quel punto mettiamo nel recipiente dell’acqua bollente e attenderemo un’ora prima ripescare i nostri oggetti. Poi asciugare con un panno di cotone.

Limone e bicarbonato. Un altro efficace metodo di pulizia dell’argento prevede l’utilizzo di succo di limone. Verseremo sull’oggetto da lucidare del succo di limone, quindi aggiungeremo un paio di cucchiaini di bicarbonato e strofineremo con un canovaccio di cotone. Se vedete spuntare un colore verde o nerastro è la parte ossidata che se ne va. Dopo sciacqueremo l’oggetto e l’asciugheremo con un panno di cotone.

Acqua di cottura delle patate e aceto. Una tecnica per pulire l’argento e lucidarlo vede l’impiego di una miscela ottenuta mischiando l’acqua di cottura delle patate, non salata e opportunamente filtrata, con un cucchiaio di aceto bianco. Dopodiché immergeremo i nostri oggetti nella soluzione ottenuta per un’oretta, prima di risciacquarli con acqua tiepida o calda.

Birra. Sempre per pulire piccoli oggetti in argento, come ad esempio i gioielli, anche la birra può rivelarsi efficace. Riempiremo di birra un recipiente e ci metteremo i nostri oggetti a mollo per una notte. Poi risciacqueremo bene, magari con acqua calda e qualche goccia di limone per far andare via l’odore della birra.

Fede sarda in argento a nido d’ape: l’anello delle fate Janas

In questa mini guida abbiamo visto anche come pulire anelli in argento, altri piccoli gioielli e bijou, con prodotti naturali. A proposito di gioielli, tra quelli più ricercati spicca la fede sarda in argento. Questa fedina è un gioiello dallo stile unico, un anello a nido d’ape tutto giro a due fili, fatto esclusivamente a mano secondo l’antica tecnica tradizionale sarda della microfusione. Una fede che oltre a essere elegante e originale ha un forte significato simbolico: rinvia infatti alla “vena che arriva al cuore” segno di appartenenza della donna alla divinità. Secondo il mito, le fate Janas, che vivevano in Sardegna in età prenuragica nelle Domus de Janas, lavoravano stoffe pregiate per poi adornarle con pietre e gioielli preziosi, intessendo tra loro anche fili d’oro e d’argento, racconto da cui viene fatta derivare la tradizione della filigrana sarda in argento. La fede sarda in argento non è solo una fedina, non è un semplice ornamento, ma è (anche) il segno di appartenenza della donna alla divinità.

Gioielli artigianali in argento

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