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Piramide della dieta mediterranea | Glossario dell’artigianato

piramide della dieta mediterranea

La piramide della dieta mediterranea, presentata qualche anno fa in occasione delle celebrazioni della Giornata mondiale dell’alimentazione, rappresenta in modo chiaro e semplice le indicazioni più opportune per una sana e corretta alimentazione.

Proposta dall’Istituto nazionale per la ricerca degli alimenti e della nutrizione, propone i prodotti da consumare durante la giornata per condurre uno stile di vita adeguato. Numerose ricerche hanno certificato che un’alimentazione capace di seguire questo modello riduca il rischio di malattie croniche.

Tale modello fa riferimento alla dieta mediterranea che, nel 2010, è stato riconosciuta come patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Forse però è già arrivato il momento di aggiornare il modello…

La dieta mediterranea alleata del turismo

E’ stata recentemente approvata in Calabria la legge regionale che riconosce alla Dieta Mediterranea la capacità di attrarre turismo a Nicotera e in tutta la regione

La Dieta Mediterranea può diventare una risorsa per il turismo. Lo sanno bene in Calabria dove la fine del 2017 ha visto l’approvazione della legge che identifica e spinge a valorizzare la Dieta Mediterranea di riferimento, ovvero “la dieta di Nicotera”.

Per comprendere questa storia bisogna tornare alla metà degli anni Cinquanta quando il celebre epidemiologo americano Ancel Keys (protagonista recentemente di una mostra dedicata a Castrolibero) organizzò una equipe internazionale di medici per studiare e confrontare la dieta di sette diversi Paesi del mondo. Questa equipe sul finire degli anni Sessanta promosse uno studio approfondito su un campione di 607 uomini tra i 45 e i 67 anni, abitanti di Nicotera, per indagare cardiopatia, ipertensione, livelli di colesterolemia, glicemia e obesità. Keys indicò come Dieta italiana mediterranea di riferimento il regime alimentare esaminato in questo studio, a cui corrispondeva un positivo riscontro epidemiologico nei riguardi delle malattie cronico-degenerative.

Il professor Antonino De Lorenzo, direttore della Scuola di specializzazione in Scienza degli alimenti dell’Università di Tor Vergata, lo ha sintetizzato così:

L’abbondante presenza di frutta e verdura insieme all’olio vergine di oliva, al vino rosso, alle erbe aromatiche (origano, prezzemolo, rosmarino), all’aglio, alla cipolla, al peperoncino, offrono una quantità di composti fenolici con un spiccata azione antiossidante che difficilmente è possibile raggiungere con altri tipi di dieta.  Le proteine sono ben ripartite tra proteine di origine animale e vegetale. I carboidrati sono forniti in gran parte da frumento (pane, pasta) e in quantità minore da altri cereali e da legumi secchi.  I cereali e i legumi secchi hanno un ruolo equilibratore nella dieta grazie al loro potere saziante, all’elevato contenuto di carboidrati complessi, alla ricchezza in fibra, all’apporto di proteine, vitamine e minerali. Il ferro è in questi alimenti ben rappresentato. I lipidi, i prodotti della pesca e l’olio extravergine di oliva sono i principali responsabili dell’apporto di acidi grassi essenziali e di acido oleico.

Questo modello oggi entrato in crisi per un cambiamento radicale delle nostre abitudini ha necessitato di una revisione grafica. Ecco perché invece della classica piramide alimentare è stata scelta l’iconografia di un tempio che, nei primi due gradini, riporta due regole fondamentali di comportamento “lo stile di vita il più salutare possibile” ed “ il dispendio energetico della stessa entità dell’apporto energetico”. Il terzo gradino è riservato in gran parte all’olio vergine d’oliva, condimento di base. Le colonne centrali (le più larghe) sono riservate a legumi e pesce.  Al centro del timpano, la parola moderazione che sottolinea l’importanza di non cadere in una dieta sbilanciata per difetto o per eccesso. Le frontiere della dieta mediterranea però non sono ancora del tutto esplorate e comprendono i  super food che parlano italiano: “Le noci ricche in fenoli sono importanti nella prevenzione, così come l’olio d’oliva con i suoi effetti benefici incide sui fattori di rischio di malattie cardiovascolari”.

La Calabria ha colto in queste caratteristiche un potenziale attrattivo che supera il normale turismo enogastronomico. Soprattutto però con questa legge ha voluto sottolineare un altro aspetto fondamentale: la Dieta Mediterranea esiste perché esistono i prodotti che la compongono. Tutelarli significa tutelare un paesaggio, una storia e uno stile di vita.


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