Mosca olearia | Glossario dell’artigianato
- Redazione Artigiano in Fiera
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Mosca olearia:
la mosca dell’olivo o mosca olearia (Bactrocera oleae) è un antico e temuto parassita della sottofamiglia Dacinae. Specie carpofaga, che si ciba cioè di frutti, questo dittero tefritide, è responsabile della distruzione della drupa dell’olivo attraverso la creazione all’interno dei frutti attaccati di piccoli tunnel. La formazione di queste mini gallerie rovina naturalmente anche l’olio contenuto nelle drupe. Il risultato finale dell’azione della mosca dell’olivo sarà un olio d’oliva più acido e con un aroma del tutto rovinato dall’odore di muffa.
La mosca olearia provoca in sostanza sia la distruzione della polpa dei frutti sia l’alterazione della qualità della materia prima e dell’olio che se ne ricava. Le larve si nutrono della polpa dei frutti e le olive così bacate sono soggette a essere invase da microrganismi che causano marciumi e cascola. Senza dimenticare che la mosca olearia è “vettore” anche della rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi).
Caratteristiche della mosca olearia
Più in dettaglio la mosca dell’olivo o mosca olearia è un fitofago la cui larva, di circa 8 mm di lunghezza, è di colore bianco-giallognolo, dalla forma più sottile verso la parte cefalica. L’esemplare adulto, di 5 mm di lunghezza, è scuro-dorato con la testa rossiccia, gli occhi verdi con riflessi argentei, lo scutello sul giallo e l’addome a macchie nere. Se le infestazioni della mosca dell’olivo si manifestano a fine estate-inizio autunno, la perdita in termini di olive e olio potrà essere importante (con conseguente aumento dei prezzi per materia prima e prodotto finito).
La mosca delle olive è maggiormente nociva quando d’estate non fa molto caldo e il clima è però umido, soprattutto dopo autunni e inverni abbastanza miti (come nel 2014). Il rischio di infestazioni invece diminuisce nei casi di temperature estive più alte delle medie stagionali e temperature invernali più basse delle medie stagionali. Un inverno rigido circoscrive la diffusione delle forme svernanti del parassita mentre le alte temperature estive fanno lo stesso con uova e larve appena nate.
Rimedi contro la mosca dell’olivo
Uno dei rimedi naturali più usati contro la mosca dell’olivo o mosca olearia da chi pratica agricoltura bio è l’introduzione negli uliveti di attrattivi di tipo alimentare o sessuale, avvelenati con tossine e pesticidi di tipo biologico. In ogni caso se l’estate è stata fresca e l’inverno precedente non troppo freddo prima si procede con il raccolto e meglio è. Naturalmente si può intervenire contro la mosca dell’olivo anche in modo chimico, sia per prevenire che per curare, ad esempio con insetticidi citotropici che penetrano nel frutto colpendo i parassiti di ogni età. Oltre all’uso di antagonisti naturali o chimici (come insetticidi e fitofarmaci) si usano anche trappole bio-tecnologiche.
Il trap test viene fatto ad esempio con del materiale plastico cosparso di sostanza appiccicosa e serve a stabilire la soglia dell’intervento con gli insetticidi. Ci sono poi le mass trapp per la cattura massiva delle mosche olearie in modo da portare le infestazioni sotto la soglia d’intervento. Più in dettaglio le trappole possono essere di tipo cromotropico, che sfruttano cioè la capacità attrattiva dei colori, semiochimico (feromoni sessuali) o chemiotropiche, ovvero che usano sostanze azotate volatili che attirano le mosche.
Per quanto riguarda invece la lotta biologica e integrata c’è da dire che pur essendo pochi gli antagonisti naturali della mosca dell’olivo questi possono comunque giocare un ruolo importante nel contenimento della popolazione (quando non è presente una forte infestazione): parliamo dell’Opius concolor, un imenottero parassitoide originario del continente africano, dell’Eupelmus urozonus, un ectoparassita che può essere allevato utilizzando come ospite di sostituzione la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), dello Pnigalio mediterraneus che si nutre delle larve della Bactrocera olea e della Lasioptera berlesiana, utile per contenere le prime infestazioni estive.
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