Presidio Slow Food | Glossario dell’artigianato

Redazione Artigiano in Fiera
6 anni fa
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1 min

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Presidio Slow Food:

Un presidio Slow Food è un’istituzione promossa dall’associazione internazione Slow Food che promuove la biodiversità alimentare e la valorizzazione di prodotti tipici legati al territorio. Attualmente sono più di 280 i presidi in Italia, dislocati su tutto il territorio, e se ne contano circa 250 all’estero. Cosa fa in concreto un presidio Slow Food? Negli ultimi dieci anni hanno contribuito a salvare numerose razze animali, specie vegetali, formaggi, pani e salumi che rischiavano l’estinzione; sono diventati un punto di riferimento per piccoli produttori italiani e per molte comunità internazionali del cibo, anche al di fuori del circuito Slow Food. Hanno messo in contatto produttori e consumatori interessati alla qualità del cibo e a un prezzo equo. Infine, hanno creato una fitta rete di collaborazioni e incontri tra realtà locali.

Quali sono gli scopi di un presidio Slow Food? Innanzitutto promuovere e valorizzare i prodotti e i loro territori, presentandoli sia in fiere ed esposizioni di settore che promuovendo la commercializzazione diretta al consumatore. Poi c’è la parte dedicata alla formazione eall’informazione: i presidi organizzano corsi di formazione per migliorare la qualità dei prodotti e la sostenibilità delle filiere e tramite il progetto dell’Allenza li fanno conoscere agli chef di tutto il mondo. Creano una rete di comunicazione che include differenti interlocutori in varie parti del mondo: università, tecnici dell’alimentazione, cuochi, rivenditori, consumatori, veterinari, giornalisti.

I presidi Slow Food si basano su un unico grande valore: la sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Sociale, ambientale ed economica. Per sostenibilità sociale si intende la capacità di garantire l’accesso a beni considerati fondamentali (sicurezza, salute, istruzione) e a condizioni di benessere (divertimento, serenità, socialità), in modo equo all’interno delle comunità. La sostenibilità ambientale mette in primo piano l’integrità degli ecosistemi e la preservazione della biodiversità. Ma sarebbe vano se alla base dei presidi non ci fosse la sostenibilità economica, ovvero la capacità di creare in modo duraturo reddito e lavoro.