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Glicirrizina | Glossario dell’artigianato

Cos’è la glicirrizzina:

principio attivo della liquiriziala glicirrizina è il principio attivo più rilevante dell’estratto di liquirizia ma è contenuta anche nelle radici di altre piante (noce bianco, finocchiella) da cui si ricava in cristalli incolori. Nota anche come acido glicirrizico o acido glicirrizinico, la glicirrizina è in dettaglio un glucoside terpenico, cioè un glicoside di origine vegetale la cui componete zuccherina è costituita da glucosio. La glicirrizina non è molto solubile in acqua (o etere), lo è invece il suo sale di ammonio solubile per valori di pH (misura dell’acidità o basicità di una soluzione acquosa) superiori a 4.5. Ma quali sono le proprietà e gli impieghi del principio attivo della liquirizia più importante?

Il principio attivo della liquirizia: proprietà e usi

Le proprietà della glicirrizina, e quindi della liquirizia, rimandano a qualità antinfiammatorie, antigastriche ed espettoranti. Una volta nello stomaco il metabolita attivo protegge la mucosa gastrica e agisce contro le ulcere. La glicirrizina è presente nella radice della liquirizia in una percentuale che può variare tra il 2 e il 4%. Le proprietà benefiche della glicirrizina vengono sfruttate quindi sia con funzione gastroprotettiva e anti ulcera sia come espettorante.

Se le proprietà della glicirrizina benefiche per l’organismo sono utilizzate a livello farmaceutico, in campo alimentare è un’altra la qualità del principio attivo della liquirizia che viene sfruttata: la glicirrizina è molto più dolce del saccarosio (lo zucchero da cucina), una cinquantina di volte più dolce, anche se la sensazione zuccherina è percepita più tardi al palato restando però molto più a lungo. La glicirrizina viene perciò usata come dolcificante naturale che tra l’altro conserva integro il suo grado di dolcezza anche dopo il riscaldamento (al contrario ad esempio di un edulcorante sintetico come l’aspartame).

Controindicazioni

Le proprietà della glicirrizina non vanno bene sempre e comunque per tutti: l’assunzione del principio attivo della liquirizia è sconsigliato in età pediatrica, nei casi di problemi al fegato, in gravidanza, in allattamento oltre che nei casi di ipertensione, patologie renali e cardiache, ipopotassemia, ipertensione. L’attività antinfiammatoria esercitata dalla liquirizia genera per i reni un aumento dell’attività mineralcorticoide (dei corticoidi importanti per l’equilibrio idro-salino) con conseguenze finali che possono essere la ritenzione idrica, l’ipertensione e l’ipopotassemia.

In ogni caso anche per chi non soffre di questi particolari disturbi o non ricade nelle condizioni suddette la dose massima consigliata di glicirrizina oscilla tra 600 e 900 mg nell’arco di tre-quattro settimane massimo.


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