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Finocchio: digestivo e ipocalorico. Proprietà e usi

finocchioIl finocchio (Foeniculum vulgare) è tra gli ortaggi meno calorici (31 calorie ogni 100 grammi), non contiene lipidi o amido ma abbonda di acqua e oli naturali. Pianta erbacea mediterranea, il finocchio appartiene alla famiglia delle Apiaceae. Le sue proprietà diuretiche, digestive e aromatiche sono conosciute fin dall’antichità ma la sua coltivazione orticola risalirebbe solo al XVI secolo. Vediamo in dettaglio valori nutrizionali, benefici e usi in cucina dell’ortaggio che può essere di due tipi: dolce, destinato alla coltivazione e che può arrivare a un metro di altezza, e amaro o selvatico che cresce fino ai due metri.

Valori nutrizionali e proprietà del finocchio

Per quanto riguarda la composizione chimica, l’ortaggio contiene per il 90% circa acqua, per l’1,3 % proteine, per il 3% fibre, per l’1 % ceneri e per lo 0,2 % grassi. Il finocchio contiene poi minerali (sodio, potassio, calcio, fosforo, magnesio, ferro, zinco, selenio, manganese) e vitamine: A, del gruppo B e la vitamina C, buona per la pelle e per rafforzare il sistema immunitario.

Tra gli effetti fitoterapici più noti del nostro ortaggio come accennato c’è quello digestivo. Specie dopo un pasto importante il finocchio alleggerisce la pesantezza di stomaco, inoltre è di aiuto contro la colite, la flatulenza, il meteorismo e le funzioni epatiche. Il finocchio ha anche proprietà antinfiammatorie per le vie aree, estrogeniche, espettoranti ed antifermentative. Il fatto che sia privo di amido e lipidi rende l’ortaggio l’ideale per chi è a dieta.

La presenza di sostanze estrogeniche naturali ha poi un effetto equilibrante sui livelli ormonali femminili. Il contenuto di ferro e listidina fa del finocchio un antianemico, mentre la presenza di antiossidanti preserva anche l’occhio. Inoltre l’olio essenziale contenuto nel finocchio abbonda di anetolo (80%) sostanza aromatica che funge da calmante per le contrazioni addominali e riduce i sintomi delle coliche renali.  I flavonoidi contenuti nel finocchio oltre ad aiutare la digestione contrastano i radicali liberi tenendo al contempo sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue.

Come scegliere il finocchio

Il finocchio è un ortaggio autunnale-invernale che cresce un po’ ovunque e che può essere coltivato in qualità annuali o biennali. Tra le varietà più note coltivate in Italia ricordiamo Il bianco di Firenze, Il bianco perfezione, Il gigante di Napoli e Il grosso di Sicilia. Al di là della qualità l’importante è scegliere finocchi che siano di un bel bianco, con guaine compatte e foglioline sugli steli verde brillante. L’ortaggio può essere conservato in frigo e anche surgelato dopo averlo fatto a pezzi e sbollentato per una manciata di minuti. Ma inevitabilmente perderà del suo aroma e gusto particolari.

Usi in cucina

Del finocchio dolce si mangia la guaina bianca, di quello selvatico si usano i semi con cui si preparano tisane e la cui caratteristica aromaticità arricchisce il gusto di pane, salumi e liquori. La parte commestibile del finocchio dolce, denominata grumolo, è l’insieme delle sue guaine fogliari che maturano a tre mesi dalla semina. L’olio essenziale contenuto nei frutti del finocchio come accennato è ricco di anetolo usato nella preparazione di bevande alcoliche. Frutti che sono utilizzati anche in pasticceria o per aromatizzare brodi e arrosti. A crudo, del finocchio si consumano sia i fusti sia le guaine fogliari, magari con una bella insalata di carote.

La ricetta della vellutata di finocchio

La ricetta della vellutata è abbastanza semplice. Dopo aver lavato i finocchi e pelato delle patate, tagliamo tutto a pezzi e facciamo lessare in un pentolino pieno di acqua salata. Intanto avremo messo a imbiondire una cipolla tritata in una pentola con un po’ di olio. Scolati i nostri ortaggi, ben ammorbiditi, aggiungiamo le verdure e metà brodo tenendo sui fornelli per qualche minuto. Quindi metteremo tutto in un frullatore per ottenere una crema omogenea che poi riverseremo nella pentola con il brodo mancante aggiungendo un po’ di rosmarino tritato e aggiustando di sale. Portiamo a bollore e via in tavola con la nostra vellutata, da servire con un filo d’olio sopra.

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