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Mungitura | Glossario dell’artigianato

Mungitura:

mungitura

la mungitura è la pratica con cui vengono stimolate le ghiandole mammarie di alcuni mammiferi (mucche, ma anche bufale, asine e ovini come pecore e capre) per la produzione di latte.

Il latte, che viene prodotto in seguito allo svezzamento dei cuccioli, viene utilizzato per l’alimentazione umana ma anche per la produzione di formaggi e latticini.

Sono due le tipologie di mungitura che si possono effettuare sugli animali, ovvero manuale e meccanica: nel primo caso dopo aver posizionato il contenitore al di sotto della mammella l’allevatore deve effettuare con le dita delle mani una pressione che va dall’alto verso il basso per estrarre il latte.

Nel secondo caso invece si deve applicare sui capezzoli, che devono essere sempre perfettamente puliti, un aspiratore che estrae il latte sfruttando il vuoto d’aria e, tramite un tubo realizzato in silicone o gomma, lo trasferisce in un recipiente di raccolta.

Prima di effettuare la procedura la mammella viene massaggiata, manualmente o con un getto d’acqua, affinché venga inviato al cervello lo stimolo per la produzione di ossitocina, l’ormone responsabile della produzione del latte. La mungitura avviene generalmente in pochi minuti (le tempistiche variano da animale ad animale) e la mammella deve essere completamente svuotata in modo da non lasciare nulla al suo interno per evitare la formazione di batteri che potrebbero provocare un’infiammazione chiamata mastite – prevenibile anche attraverso l’uso di un disinfettante apposito -.

La frequenza di mungitura e la quantità di latte che ogni animale può produrre giornalmente dipendono da una serie di fattori come la specie, la razza (la mucca Frisona ad esempio può raggiungere ogni giorno anche 60 litri, quando la produzione media si aggira intorno ai 20-30 al giorno), l’età dell’animale, il tipo di allevamento (se intensivo o stato brado) e il periodo dell’anno (in inverno si produce generalmente di più).


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