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Pesce azzurro | Glossario dell’artigianato

Pesce azzurro:

pesce azzurro

con il termine pesce azzurro vengono indicate tutte quelle varietà di pesce, in genere di piccola pezzatura, accomunate da specifiche caratteristiche di habitat, nutrizionali e fisiche. Di pesce azzurro – saporito, salutare ed economico -, abbondano le gelide e profonde acque del Mar Mediterraneo e la sua carne oltre a essere digeribilissima è ricca di oli facilmente assimilabili e di grassi insaturi, soprattutto acidi grassi essenziali omega-3: i cosiddetti grassi buoni, utili per tenere a bada i livelli di colesterolo nel sangue (aiutano a pulire le arterie) quindi amici della salute dell’intero apparato cardiocircolatorio.

Caratteristiche e proprietà del pesce azzurro

Gli omega-3 non fanno solo bene al cuore ma sono utili anche a prevenire alcune malattie degenerative oltre ad agire contro l’invecchiamento precoce, la colite ulcerosa e a rafforzare le difese immunitarie. Senza dimenticare che il pesce azzurro è fonte di vitamine A e B e contiene minerali essenziali al corretto funzionamento delle facoltà fisiche e mentali: soprattuto calcio (importantissimo per la salute delle ossa) ma anche potassio, fosforo, fluoro, iodio, selenio e zinco.

A proposito delle caratteristiche fisiche del pesce azzurro (termine non esattamente scientifico ma commerciale), pur nella differenza di taglia e forme, il minimo comun denominatore è rappresentato dall’assenza di squame, dai riflessi blu sul dorso e  dalle striature verdi-argentante così come color argento è il ventre.

Precauzioni

Nel mangiare il pesce azzurro bisogna stare attenti a due cose: a quante volte può essere consumato a settimana (data la possibile presenza di mercurio) e all’eventuale presenza del suo parassita, l’anisachis, trasmissibile se si mangia il pesce crudo. Se si mangia qualche tipo di pesce azzurro senza cuocerlo meglio prima abbatterlo a -25°C per non meno di 24 ore.

In riferimento al mercurio che può essere presente nel pesce (perché è presente in acqua a causa di scarichi industriali, agglomerati minerali e sorgenti naturali) gli esperti suggeriscono di preferire al momento dell’acquisto sempre pesci di taglia piccola perché più grandi sono, sia di età sia di dimensioni, più è probabile che contengano mercurio nelle carni. Per l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, il pesce di piccola pezzatura (quindi il pesce azzurro) si può consumare tranquillamente due-tre volte a settimana.

Tipi di pesce azzurro

Fanno parte dell’oro blu del Mediterraneo le alici, le sardine, le aringhe, le alacce, gli sgombri, le aguglie. E ancora, è considerato pesce azzurro in senso stretto la papalina, la spatola, la costardella, il suro o sugarello, la cheppia e il lanzardo.

Lampuga, pesce spada e tonno anche se vengono annoverati non di rado tra i tipi di pesce azzurro non lo sono in senso stretto, vengono infatti accomunati a questa categoria più per una questione di colore (anche se il tonno ad esempio, specie quello rosso, è comunque ricco di omega-3).

Come capire se il pesce è fresco

Come riconoscere se il pesce azzurro è buono, se cioè è fresco? Vista e olfatto ci vengono in soccorso. L’aspetto deve essere  luccicante, l’occhio vivo (non velato), il ventre integro e non sgonfio, le branchie rosse. Se il pesce si presenta molliccio e l’odore è stantio meglio non acquistarlo.

Pesce azzurro in conserva

Il pesce azzurro si può consumare fresco ma anche sotto forma di conserva, come nel caso delle alici al sale, disponibili nel negozio pesce di Artimondo, di altissima qualità.

Vengono catturate lungo le coste calabresi, nel pieno rispetto dell’ecosistema marino, con la tecnica della lampara, certificata e sostenuta da FOS (Friend Of The Sea). In seguito, nelle 12 ore successive, si passa alla lavorazione.

Sono molto versatili in cucina, ideali per condire un’ottima e salutare pasta, così come le alacce di Lampedusa (disponibili in filetti conservati in olio extravergine d’oliva BIO): sono simili alle alici ma sono più grosse e carnose.


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