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Forbici | Glossario dell’artigianato

la forbice o le forbici

Forbici:

la forbice o meglio le forbici – i linguisti in genere considerano il termine al singolare come variante regionale e/o antiquata – è un utensile solitamente di ferro, acciaio o altre leghe metalliche che serve per tagliare e che si compone di due lame uguali incrociate che finiscono a punta e sono collegate da un perno nella parte inferiore.

L’impugnatura è invece composta da due anelli in cui si mettono le dita per maneggiare la forbice o le forbici. Il meccanismo di funzionamento della forbice prevede che il perno funga da fulcro e ogni lama agisca come una leva di primo genere.

 

La forbice o le forbici?

Il termine italiano “forbice” discende dal latino forfex-icis, a sua volta derivato dal termine greco antico utilizzato per indicare lo strumento da taglio (ψαλίς). L’uso oggi ritenuto preferibile, più corretto, del termine al plurale, cioè forbici, si può spiegare innanzitutto guardando alla forma dell’utensile che si compone di due parti gemelle, uguali (analogamente si dice spesso pinze e non pinza, sempre occhiali e mai occhiale).

 

Forbici da potatura, forbice elettrica…esempi di forbici

Esistono vari tipi di forbice per vari usi: per tagliare la carta o per fare lavori di bricolage, per la manicure (come quelle presenti sull’e-commerce di Artigiano in Fiera, lo shop online in cui gli espositori di Artigiano in Fiera promuovono tutto l’anno i propri prodotti), la cura e la pulizia personale, per il giardino e ancora forbici da ricamo, da sarto, da parrucchiere ma anche forbici speciali con forme speciali come quelle per ripulire la cera, per tagliare i fanghi fumosi, per usi di tipo industriale e così via. Ci sono poi le forbici da potatura (che possono essere anche forbici da potatura a batteria), le forbici a batteria e la forbice elettrica per tagliare l’erba, senza dimenticare le forbici da potatura professionali.

 

Cenni storici

Gli antichi ricavavano la forbice da una sola striscia di bronzo o ferro piegata in due in modo da far passare l’una sopra l’altra le lame grazie a una molla posta nel punto della piegatura che sotto la pressione della mano permetteva alla forbice di tagliare e tornare alla originaria posizione divaricata.

Per la forbice o le forbici a due lame staccate si dovrà attendere ancora molto tempo: solo a partire dal X secolo compariranno i primi modelli di quelle che saranno le forbici moderne, caratterizzate da due lame unite al centro da un perno e con un manico composto da due anelli per infilarci dentro pollice e indice (o medio).

L’evoluzione delle forbici con il passare dei secoli segue le influenze culturali, artistiche ed estetiche dei tempi, imitando ad esempio in Europa la foggia delle forbici persiane, a forma di uccello dal cui becco “uscivano” le lame. La forbice è già a partire dal XV-XVI secolo un oggetto artigianale di pregio, da regalare, sfoggiare e custodire in preziosi astucci, con lame in metalli più o meno preziosi, variamente decorate e incise.

Appaiono così forbici dalle lame e dai manici dorati, riportanti emblemi e motivi amorosi, dono che soprattutto nell’età cavalleresca le dame ricevevano dai loro spasimanti, fino ad arrivare alla produzione nei due secoli successivi di vere e proprie forbici di lusso, anche in oro, e di foderi di pelle impressa, fine porcellana, argento cesellato o altri metalli preziosi damaschinati.

In Italia i più apprezzati produttori di forbici erano gli artigiani veneziani, padovani, milanesi e partenopei. In Francia famose le forbici prodotte a Moulins, Nevers, Tours e in seguito (dal 1700) nella stessa capitale Parigi.

 

Forbici per mancini

Le persone mancine fanno sempre molta fatica ad utilizzare le forbici classiche per destrimani quando devono effettuare dei tagli (perché la lama inferiore – che impugnando le forbici con la mano sinistra diventa quella superiore – oscura alla vista la linea di taglio). Per ovviare al problema da diversi anni sono in commercio forbici specifiche per mancini che presentano lame invertite.


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