Cardamomo | Glossario dell’artigianato

Redazione Artigiano in Fiera
7 anni fa
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1 min

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Cardamomo:

il cardamomo è una spezia tipica della cucina indiana e più in generale asiatica che ultimamente sta cominciando a prendere piede anche in occidente sulla scia delle importanti proprietà benefiche che vengono associate ai baccelli della pianta. Il nome scientifico del vegetale è elettaria cardamomum, appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, la stessa di curcuma e zenzero per intenderci.

I frutti del cardamomo sono dei baccelli ovaleggianti, di colore verde o marrone scuro, dai quali si possono prelevare i semini neri. Semi che di solito vengono ridotti in polvere (pestati nel mortaio) per gli usi di cucina oppure utilizzati interi per le infusioni. Il profumo del cardamomo è abbastanza forte ma non sgradevole tanto che nell’antichità i romani lo usavano per produrre profumi.

Benefici del cardamomo

Al cardamomo vengono assegnate proprietà digestive, carminative, antinfiammatorie e non solo. Masticare un paio di baccelli dopo i pasti stimola il metabolismo. Ricco di vitamina C e di minerali come magnesio, potassio e manganese, il cardamomo agevola le funzioni intestinali, grazie all’abbondanza di oli essenziali, riduce i gonfiori addominali e contribuisce a far assimilare i nutrienti all’organismo umano. Tra i benefici del cardamomo anche quelli contro l’alitosi (anche qui basta masticare la bacca intera con i semi dentro).

Inoltre il cardamomo (che viene usato anche nella cosmesi) agisce contro le infiammazioni delle vie aeree, contro tosse e raffreddore (in questo caso sono utili infusi e tisane) e si rivela d’aiuto anche per chi vuole perdere peso visto che oltre a stimolare l’appetito accelera il metabolismo. Ai tanti benefici del cardamomo si aggiunge una importante controindicazione: meglio evitarlo se si soffre di calcoli alla colecisti perché può avere un effetto “scossa” provocando coliche.

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Tipi di cardamomo e usi in cucina

I tipi di cardamomo più diffusi in cucina sono tre: quello verde, pregiatissimo e dall’aroma intenso e balsamico; quello marrone, dalle caratteristiche note aromatiche che ricordano il legno affumicato, e infine quello nero, decisamente il più delicato. Meno pregiata, e anche molto meno usata in cucina, la qualità bianca.

Con il cardamomo si possono aromatizzare sia piatti salati che dolci, il suo gusto pungente si abbina bene con il cioccolato ad esempio. In Medio Oriente viene messo nel caffè. La spezia tipica della tradizione culinaria indiana è tra gli ingredienti del curry o garam masala.

Qualche altro consiglio su come utilizzarlo? Il cardamomo oltre che sui piatti base di riso, sui dolci e nelle bevande come tè o caffè, è l’ideale «sulle marinate, nelle salamoie, nelle conserve, per i prodotti sottoaceto, per preparazioni a base di carne, in macedonie, torte, pane, biscotti e nel vino brulé» come suggerisce Loredana Giussani che produce artigianalmente il cardamomo della Sri-Lanka con guscio, dal caratteristico “sapore floreale e di limone” per un “gusto fresco e pungente”.