Che differenza c’è tra cantucci e tozzetti?
- Redazione Artigiano in Fiera
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Cantucci e tozzetti sono la stessa cosa? Come sempre nelle lande sconfinate della cucina italiana piatti molto simili hanno nomi diversi: è la favolosa varietà del made in Italy, con le sua infinite offerte di gusto, ma anche con tutte quelle denominazioni che a volte rischiano di essere fuorvianti.
Il termine più diffuso, in tutto lo Stivale, per definire i biscotti da fine pasto che si abbinano coi vini dolci è certamente “cantucci” o “cantuccini”. Sono tipici cella Toscana, delle province di Firenze, Prato e Siena. La ricetta prevede un impasto di farina, latte, zucchero, uova e mandorle non sbucciate. Dopo la cottura il filoncino è tagliato nelle tipiche fette che danno il nome ai biscotti (“cantellus” in latino indicava un tozzo di pane).
E i tozzetti? I tozzetti sono fratelli dei cantucci, sono chiamati così i biscotti da dessert della tradizione laziale e umbra, preparati in maniera quasi identica ai cantucci, ma di solito ripieni di nocciole invece che di mandorle. La differenza principale consiste nel fatto che i cantucci sono più “codificati”: sono a base di mandorle, sono secchi e si intingono nel Vin Santo.
I tozzetti risultano più versatili a variazioni degli ingredienti, infatti è possibile prepararli con cioccolato, pistacchi, pinoli e altri semi: a seconda della ricetta, possono essere uguali ai cantucci al 100% oppure essere biscottini più morbidi adatti anche alla merenda con bevande calde come il tè.
Si tratta quindi di una classica distinzione terminologica all’italiana: la parola “cantucci” ha un significato ristretto, invece “tozzetti” descrive una famiglia di biscotti leggermente più allargata, in relazione alla regione d’Italia dove è usata.
Gli abbinamenti migliori per cantucci e tozzetti sono il già citato connubio con il Vin Santo toscano, un classico del dessert da dopo pranzo conosciuto in tutto il mondo, ma anche con altri vini passiti come il Marsala o il Passito di Pantelleria.
Foto | Flickr
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