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Glera | Glossario dell’artigianato

Glera:

vitigno glera

il Glera (nome completo Glera Lunga) è il vitigno a bacca bianca noto soprattutto per essere la base per la produzione del Prosecco, il pregiato vino bianco DOC presente anche in versione frizzante e spumante prodotto in Veneto e Friuli Venezia-Giulia.

Tra le zone di elezione del Glera, e quindi del Prosecco, Asolo, Valdobbiadene e Conegliano (Treviso).

Vitigno Glera e Prosecco

Il vitigno glera, autoctono, produce grappoli grandi e lunghi, dagli acini giallo-dorati. Il vino che se ne ottiene è di colore giallo paglierino, dal sapore fruttato, rotondo, gradevolmente amarognolo. Le altre uve impiegate per produrre il Prosecco sono, in una percentuale complessiva che non può superare il 15%, Pinot (bianco e grigio), Chardonnay, Verdiso, Perera, Bianchetta. Le uve ricavate dal vitigno Glera devono costituire perciò almeno l’85% di quelle utilizzate.

Fino al 2009 il termine Glera non indicava solo il vitigno ma spesso anche il Prosecco di cui costituisce l’uva base. Oggi affianco alla dicitura IGT (Indicazione Geografica Tipica) e DOC (Denominazione di Origine Controllata) esiste anche il marchio DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) richiesto all’Unione Europea e ottenuto dai viticoltori veneti a tutela dell’origine e dell’unicità del Prosecco, nell’ambito del contrasto alla contraffazione del Made in Italy enogastronomico.

Caratteristiche del Glera

Le foglie del Glera sono medio-grandi, cuneiformi e plurilobate, i tralci color nocciola. Tralci che cominciano a riempirsi dei caratteristici grappoli di media dimensione e a forma piramidale verso la fine della stagione calda, ricoprendo di un manto dorato i vigneti delle zone di produzione.

L’allevamento del Glera avviene con tecniche cosiddette a controspalliera – praticabili grazie al buon grado di fertilità delle gemme basali dei tralci – cioè usando dei cordoni permanenti orizzontali, anche doppi, che fungono da prolungamento del tronco e sui cui vengono inserite, alla giusta distanza tra loro, le branche (per gestirne l’allungamento). Questa tecnica facilita tra l’altro il lavoro di potatura meccanica dei sarmenti.


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